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Scienza & Salute
15 Giugno 2025 - 19:20
Foto di repertorio
Il termine sembra innocuo, ma le sue conseguenze lo sono molto meno. Il jet lag sociale è il disallineamento tra l’orologio biologico interno e i ritmi imposti dalla vita quotidiana: turni di lavoro, notti in bianco, orari sballati. Secondo uno studio dell’Università di Auckland, questa condizione sta diventando sempre più diffusa nella società moderna e potrebbe compromettere seriamente la capacità del corpo di difendersi dalle infezioni.
A guidare la ricerca è l’immunologo Chris Hall, che ha spiegato come l’esposizione incoerente alla luce del giorno e il sonno irregolare indeboliscano il sistema immunitario. In particolare, lo studio – pubblicato su Science Immunology – si è concentrato sull’attività dei neutrofili, globuli bianchi fondamentali nella risposta alle infezioni batteriche. I risultati sono stati chiari: durante le ore diurne, queste cellule risultano più attive ed efficaci nell’eliminare i batteri rispetto alla notte.
Il motivo? I neutrofili possiedono un orologio interno sensibile alla luce. Proprio come una sveglia biologica, questo meccanismo segnala alle cellule quando è il momento di attivarsi. Un sistema evolutivo sviluppato per proteggere meglio gli organismi durante le ore di maggior attività – e quindi di maggiore esposizione al rischio infettivo.
I ricercatori stanno ora cercando di capire se anche i neutrofili umani si regolino nello stesso modo e se questa “programmazione” valga solo per certi tipi di infezioni o anche per minacce virali. L’obiettivo futuro è sviluppare terapie che agiscano direttamente sull’orologio circadiano delle cellule immunitarie, aprendo nuove possibilità contro le malattie infiammatorie.
Nel frattempo, la lezione è chiara: rispettare i ritmi naturali non è solo questione di benessere psicofisico, ma una difesa concreta per la salute.
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