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Cinema
16 Giugno 2025 - 14:35
Nel 2025, metà anno è già abbastanza per tracciare una prima, amara linea: il cinema, anche quello con grandi nomi e buone intenzioni, continua a faticare. La crisi delle sale, l’inflazione produttiva, il disinteresse crescente del pubblico generalista e il peso di dinamiche extra-artistiche (leggi: controversie politiche o identitarie) hanno mietuto più vittime di quanto Hollywood (e dintorni) potesse prevedere. Ecco una panoramica dei più clamorosi – o dolorosi – flop al botteghino dei primi sei mesi.
The Alto Knights di Barry Levinson
Budget: 45 milioni $ | Incasso USA: 9,5 milioni $
Sulla carta, un sogno nostalgico: mafia anni ’50, doppio De Niro, regia di Levinson. Nella realtà, un film stanco che non parla a nessuno. La gloriosa tradizione del gangster movie sembra non bastare più, soprattutto se riproposta senza alcuna reale urgenza.
Mickey 17 di Bong Joon-ho
Budget: 120 milioni $ | Incasso: 130 milioni $
Dopo Parasite, il mondo si aspettava il nuovo capolavoro di Bong. Invece arriva un film che, pur geniale e con un Robert Pattinson in stato di grazia, divide. E quando il pubblico si divide, il box office tentenna.
Mr. Morfina di Dan Berk & Robert Olsen
Budget: < 20 milioni $ | Incasso: poco più di 30 milioni $
Jack Quaid tenta il salto da co-protagonista a leading man con questa black comedy ad alto tasso splatter. Ma l’ibrido tra generi non convince, e la pellicola si perde nel mare della mediocrità distributiva.
Thunderbolts di Jake Schreier
Budget: 200 milioni $ | Incasso: 377 milioni $
Marvel aveva bisogno di una rinascita. Non è arrivata. Nonostante il plauso della critica, il film non ha portato a casa il necessario per coprire i costi e rilanciare la “Fase Disperata” dello Studio. Il pubblico, semplicemente, non si è emozionato.
Wolf Man di Leigh Whannell
Budget: 25 milioni $ | Incasso: poco più di 30 milioni $
Dopo il riuscito L’uomo invisibile, Whannell riprova a rivitalizzare l’horror classico. Ma questa volta l’operazione convince a metà. Troppo horror per il mainstream, troppo classico per il nuovo pubblico di genere.
Il 2025, almeno finora, ha ribadito una dura verità: il nome in locandina non basta più. Il pubblico è sfuggente, più esigente o semplicemente distratto e non sempre il rischio viene premiato. Quel che è certo è che il grande cinema sta vivendo un momento difficile.
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