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Diventare insegnanti nel 2025: l’Italia riscopre la vocazione educativa, ma è il Sud a guidare la corsa

Oltre 200mila candidati, boom di domande per Lettere e Sostegno, e una partecipazione massiccia dai laureati del Mezzogiorno: il nuovo report di AteneiOnline fotografa l’Italia che sogna la scuola

Diventare insegnanti nel 2025: l’Italia riscopre la vocazione educativa, ma è il Sud a guidare la corsa

La professione docente in Italia non conosce crisi. In un Paese che denuncia da anni una cronica carenza di insegnanti, il richiamo della cattedra si fa sempre più forte: lo dimostrano i due maxi-concorsi pubblici banditi negli ultimi 18 mesi, con oltre 63.000 posti messi a bando, e il prossimo già atteso dopo l’estate. A confermare questa tendenza è il report Diventare Docenti 2025, elaborato da AteneiOnline, che analizza i dati dell’ultimo concorso per la scuola secondaria e le richieste di formazione propedeutica alla professione.

I dati restituiscono un’immagine precisa: l’aspirante insegnante italiano è giovane, spesso laureato in discipline umanistiche, proviene soprattutto dal Centro-Sud e vede nella scuola non solo un impiego, ma una vocazione civile e culturale. Il boom di iscrizioni ai corsi da 30, 36 e 60 CFU introdotti dalla Riforma Bianchi nel 2023 ne è ulteriore conferma.

Secondo il report, quasi il 20% dei candidati ha scelto di insegnare Lettere, seguite da Sostegno scolastico con quasi il 13%, Educazione Fisica (12,4%) e Lingue straniere (12%). Al contrario, le materie STEM come Matematica e Scienze Naturali faticano a reclutare: meno del 6% dei candidati le sceglie. Questo potrebbe essere sintomo sia di una carenza strutturale di laureati in discipline scientifiche (solo il 29% in Italia), sia di una minor attrattività percepita nel ruolo dell’insegnante STEM.

Se si guarda alla distribuzione geografica delle candidature, la Lombardia guida in numeri assoluti (16,1%), seguita da Lazio (11,9%) e Campania (9,6%). Ma rapportando i dati alla popolazione residente, il Sud mostra un entusiasmo doppio rispetto al Nord. Calabria, Puglia e Basilicata registrano un interesse elevatissimo, mentre Emilia-Romagna, Liguria e Friuli-Venezia Giulia risultano in fondo alla classifica.

Lettere domina le scelte soprattutto in Campania (25,1%) e Sicilia (24,7%), segno di una tradizione culturale radicata e di un numero significativo di laureati in facoltà umanistiche. La vocazione letteraria del Sud si conferma così un motore importante per il ricambio generazionale nella scuola.

Per quanto riguarda il sostegno scolastico, i dati mostrano ancora una volta un forte protagonismo del Sud. Basilicata, Molise e Lazio guidano per le scuole superiori, mentre per le medie primeggiano Molise, Puglia e Calabria. Segnale di una maggiore sensibilità verso l’inclusività, ma anche di una opportunità professionale concreta per molti candidati.

Sul fronte dei corsi per docenti, il Lazio è la regione più attiva (28,9% delle richieste), seguita da Campania (11,1%), Puglia (7,7%) e Sicilia (6,4%). Al Nord, solo la Lombardia spicca con il 9,6%. Un quadro che conferma come la spinta verso la formazione sia trainata da regioni con forte presenza universitaria e da contesti dove la stabilità lavorativa nella scuola è percepita come un obiettivo di vita.

Come sottolinea Matteo Monari, fondatore di AteneiOnline, la crescente partecipazione ai percorsi formativi e l’entusiasmo dimostrato per la professione sono segnali importanti di come l’insegnamento continui a rappresentare, per molti italiani, una vocazione e una concreta opportunità di costruire il futuro del nostro Paese”. In un’Italia che cerca risposte educative e sociali, gli insegnanti del domani sono già pronti a salire in cattedra.

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