La televisione italiana sta vivendo una svolta significativa. I dati Auditel degli ultimi mesi rivelano una progressiva disaffezione verso i programmi trash, in favore di contenuti divulgativi e culturali. Un segnale chiaro arriva dai numeri: reality storici come il Grande Fratello registrano ascolti in forte calo. Se nel 2000 la finale sfiorava i 16 milioni di spettatori, l’ultima edizione ha raccolto appena 2,6 milioni, con uno share ridotto al 22%.
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A raccogliere il testimone del compianto Piero Angela è il figlio Alberto, ma non solo. Tra i volti più apprezzati spiccano Aldo Cazzullo con Una giornata particolare, Alessandro Barbero con In viaggio con Barbero, Vincenzo Schettini con La Fisica dell’Amore su Rai2 e Mario Tozzi con Sapiens. Tutti programmi che fondono conoscenza, narrazione e autorevolezza, e che riescono a imporsi anche nella prima serata, dimostrando che il grande pubblico non rifugge la complessità, ma la ricerca.
Secondo Tozzi, il successo della divulgazione si lega anche alla credibilità di chi comunica. Il pubblico, sempre più esigente, riconosce chi possiede competenze autentiche, penalizzando invece format costruiti in fretta e senza profondità. Umberto Broccoli distingue tra contenuti “facili”, poveri e superficiali, e quelli “semplici”, che richiedono studio e accuratezza: i secondi, oggi, sono premiati con una fidelizzazione crescente.
La parabola discendente non riguarda solo il Grande Fratello. Anche programmi come The Couple con Ilary Blasi e Ne vedremo delle belle con Carlo Conti non hanno convinto il pubblico, venendo cancellati anzitempo. La sensazione è che l’intrattenimento leggero, se privo di contenuti solidi, non basti più a conquistare la platea televisiva.
Secondo Andrea Salerno, direttore di La7, la chiave del successo sta nella coerenza editoriale. L’emittente, che da mesi si afferma come terza rete in prime time, ha costruito un rapporto stabile con il suo pubblico, grazie a scelte editoriali riconoscibili e costanti. È in questo contesto che programmi come quelli di Cazzullo e Augias sono cresciuti, dimostrando che la qualità, se inserita nel giusto contesto, trova terreno fertile.
Il panorama televisivo italiano sembra dunque avviato verso una nuova stagione, in cui la sete di conoscenza prevale sull’eccesso, e la competenza batte la provocazione.