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Economia
18 Giugno 2025 - 18:10
Nel Sud della Sardegna si prospetta un’annata durissima per i cerealicoltori. Gli incendi che nelle ultime settimane hanno devastato l’isola hanno colpito duramente anche i campi di cereali, aggravando una situazione già precaria per via di prezzi bassi e ritardi cronici nei pagamenti degli aiuti. Coldiretti Cagliari lancia l’allarme: “Le risorse ci sono, ma non arrivano. Il problema si ripresenta ogni anno e rischia di diventare strutturale”.
Il presidente dell’organizzazione, Giorgio Demurtas, denuncia una mancanza di attenzione sistemica verso il comparto: “Al danno degli incendi si aggiunge quello di un mercato che non riconosce il giusto prezzo. Se i fondi promessi non verranno sbloccati, molte aziende saranno costrette a fermarsi”.
I numeri parlano chiaro: per la campagna 2021/2022, oltre 100 aziende agricole attendono ancora gli accrediti promessi, e alcune stanno ricevendo solo ora i primi dinieghi dopo anni di attesa. Su 2,76 milioni di euro richiesti, ne sono stati erogati finora solo 2,2. Peggio ancora per le campagne successive: i fondi per il 2022/2023 (2,7 milioni) sono bloccati, e per il 2023/2024 manca ancora la pubblicazione del bando, pur essendoci le risorse.
Intanto, è già alle porte la raccolta per la campagna 2024/2025, con una dotazione prevista di 2,4 milioni di euro. Ma senza certezze sulle tempistiche, gli agricoltori restano senza liquidità. “È inaccettabile che chi ha investito e seminato debba aspettare anni per un sostegno promesso”, afferma Giuseppe Casu, direttore di Coldiretti Cagliari.
L’associazione chiede interventi immediati: liquidazione rapida dei fondi già stanziati, pubblicazione urgente del bando 2023/2024 e piani chiari per la stagione 2024/2025. Tra le priorità, anche misure straordinarie per risarcire chi ha perso tutto a causa degli incendi. Il rischio, avvertono gli agricoltori, è che l’intero settore cerealicolo sardo collassi sotto il peso della doppia emergenza: climatica ed economica.
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