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Omicidio Poggi
19 Giugno 2025 - 21:53
Nei giorni scorsi, un prodotto iconico della merenda per bambini è tornato sotto i riflettori a causa di un’indagine giudiziaria che riapre una vicenda del passato. Stiamo parlando di Frùttolo, lo snack a base di latte e frutta amatissimo dagli italiani tra gli anni Novanta e Duemila. Questo piccolo vasetto, che molti ricordano con nostalgia per la sua pubblicità e il suo gusto dolce, è ora oggetto di nuovi accertamenti nell’ambito del caso di Chiara Poggi, la giovane trovata morta nella sua casa di Garlasco (Pavia) nel 2007.
Il ruolo dei vasetti di Frùttolo nelle nuove verifiche investigative
Il collegamento tra questi contenitori di plastica rosa e l’omicidio di Chiara Poggi è al centro di un’operazione della procura di Pavia, che ha disposto il riesame di alcuni reperti mai analizzati fino ad oggi, compresi due vasetti di Frùttolo e una buccia di banana rinvenuti sulla scena del crimine. L’obiettivo è valutare se questi elementi possano fornire nuovi indizi utili a chiarire le circostanze della morte della ragazza. In particolare, si ipotizza che quei vasetti possano essere stati parte della colazione consumata dalla vittima la mattina dell’omicidio, anche se la quantità sembrerebbe eccessiva per una sola persona.
Frùttolo, la merenda simbolo degli anni ’90
Frùttolo non è un’invenzione degli anni Novanta, ma nasce nel 1984 grazie a Nestlé, che lo propose come un formaggio fresco magro arricchito con frutta, evolvendosi poi in varie versioni tra cui yogurt e gelati. La differenza principale rispetto allo yogurt classico sta nel processo di produzione: mentre lo yogurt si ottiene attraverso la fermentazione di batteri lattici, Frùttolo si basa sulla coagulazione delle proteine caseiniche, simile alla produzione del formaggio. Inoltre, il prodotto è privo di conservanti e contiene fermenti lattici vivi.
Il successo commerciale e pubblicitario di Frùttolo
Il vero boom del prodotto si deve a una campagna pubblicitaria molto efficace, che ha trasformato Frùttolo in un’icona per diverse generazioni. L’azienda puntava non solo sul gusto ma anche sugli aspetti nutrizionali, sottolineando che due vasetti apportano tanto calcio quanto un bicchiere di latte. Un altro elemento vincente è stata la scelta di colorare i contenitori in base al gusto, facilitando così la scelta dei bambini al supermercato. La mascotte della mucca, simpatica e immediatamente riconoscibile, ha contribuito a fidelizzare i clienti, rafforzando l’immagine del prodotto anche attraverso gadget distribuiti ai piccoli consumatori.
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