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Delitto Poggi
17 Giugno 2025 - 07:50
Parte oggi, 17 giugno, il tanto atteso incidente probatorio nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. L’attività, avviata nei laboratori dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, punta a fare chiarezza su uno dei casi giudiziari più discussi degli ultimi decenni. Dopo 18 anni di dubbi, errori e presunte contaminazioni della scena del crimine, gli accertamenti scientifici ripartono da zero, con il coinvolgimento di alcuni tra i maggiori esperti italiani in genetica forense, balistica e dattiloscopia.
Gli specialisti della Polizia scientifica analizzeranno tracce di Dna e impronte digitali rilevate sulla scena del delitto di Chiara Poggi, alla presenza di un ampio collegio di consulenti di parte, tra cui figure di assoluto rilievo nel panorama investigativo nazionale.
Gli accertamenti di oggi si concentrano su una serie di reperti chiave:
le tracce genetiche trovate sotto le unghie della vittima
l’impronta plantare n. 33, che la procura attribuisce all’unico indagato, Andrea Sempio
l’impronta digitale n. 10 sulla porta della villetta
oggetti mai esaminati prima, come un Fruttolo trovato sulla scena
A condurre i lavori per conto del tribunale, su nomina del gip di Pavia, sono Denise Albani, commissario capo e genetista, e Domenico Marchigiani, esperto dattiloscopista. Insieme a loro lavorano ex ufficiali dell’Arma e della Polizia, docenti universitari, genetisti, chimici e ingegneri.
Nel team della difesa di Andrea Sempio spicca il nome del generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma, già protagonista delle indagini iniziali sull’omicidio di Chiara Poggi. A fianco della famiglia Poggi ci sono invece il genetista Marzio Massimiliano Capra e l’ex poliziotto della Scientifica Dario Redaelli, esperto di fama internazionale in balistica.
Tra i tecnici incaricati anche il colonnello Andrea Berti, comandante del Ris di Cagliari, che dovrà effettuare una nuova ricostruzione della scena del crimine con la tecnica della bloodstain pattern analysis, ovvero l’analisi delle tracce di sangue.
L’incidente probatorio è uno strumento previsto dal codice di procedura penale (art. 392 c.p.p.) che consente di raccogliere prove in fase di indagine, anticipandole rispetto al dibattimento, in situazioni considerate urgenti o non rinviabili.
Può essere richiesto da pm, difesa o parte offesa nei casi in cui:
un testimone rischia di non poter deporre al processo per motivi gravi
una prova è soggetta a deterioramento o modificazione
vi sia urgenza assoluta nel compiere un atto istruttorio
Il maxi incidente probatorio in corso oggi rappresenta dunque un momento cruciale per la riapertura del caso Garlasco, che potrebbe aprire nuovi scenari sulla responsabilità dell’omicidio o confermare quanto già emerso in passato.
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