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20 Giugno 2025 - 23:25
Pelosa, strana, in bilico tra il tenero e il grottesco: Labubu, la bambola dall’estetica “brutta ma carina”, ha compiuto un’impresa che sembrava impossibile. Ha trasformato Pop Mart in un colosso globale, con 13 miliardi di yuan di vendite nel solo 2023, l’equivalente di quasi 2 miliardi di dollari. A certificarlo è il Financial Times, che racconta l’ascesa di un giocattolo diventato icona culturale e oggetto del desiderio.
Complice l’effetto virale su TikTok, le code chilometriche fuori dai negozi e le condivisioni di celebrità come Dua Lipa, Rihanna e Lisa delle Blackpink, Labubu è esplosa. Non solo come trend passeggero, ma come simbolo generazionale, che unisce estetica alternativa, marketing sensoriale e psicologia dell’acquisto.
Venduta a circa 10 dollari, una Labubu può valere il triplo nel mercato secondario, dove collezionisti e fan si contendono versioni limitate e pezzi rari. Alcuni esemplari a grandezza naturale sono stati venduti per oltre 1,2 milioni di yuan. Come un rossetto in tempi difficili, Labubu è diventata un piccolo lusso consolatorio, con un forte valore affettivo.
Pop Mart, fondata nel 2010 da Wang Ning, oggi vale 40 miliardi di dollari, più di Hasbro e Mattel messi insieme. Le sue azioni sono aumentate di sei volte in un solo anno. Il 39% del fatturato arriva già dall’estero, con 130 store fisici, 192 distributori automatici e una presenza massiccia su Amazon e TikTok.
Le collezioni Monsters (con Labubu) e Crybaby registrano una crescita vertiginosa: +800% e +1600% in soli 12 mesi. L’ambizione? Diventare il nuovo Lego per i mercati occidentali.
Ma non tutto brilla. In Cina, il People’s Daily ha attaccato il modello delle blind box, definendolo potenzialmente nocivo per i minori. Il colpo è stato immediato: le azioni Pop Mart hanno perso il 5%. In un mercato che cambia a velocità record, innovare sarà essenziale per non trasformarsi in una meteora del giocattolo globale.
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