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Il caso
21 Giugno 2025 - 14:35
Pavel Durov, cofondatore della celebre app di messaggistica Telegram, ha rivelato in un’intervista al quotidiano francese Le Point l’intenzione di suddividere il suo patrimonio, valutato in circa 17,1 miliardi di dollari, tra tutti i suoi 106 figli. L’imprenditore russo, oggi quarantenne, ha raccontato di essere padre biologico di sei bambini, ma di aver contribuito alla nascita di oltre cento altri tramite la donazione anonima del proprio seme in dodici Paesi differenti.
Tutto sarebbe cominciato, spiega Durov, con un gesto di aiuto verso un amico. Poi però la scelta di donare è proseguita, quasi sempre mantenendo segreta la propria identità. "Non faccio distinzioni: per me tutti questi bambini sono miei figli, indipendentemente da come sono stati concepiti. Meritano lo stesso trattamento", ha dichiarato.
Nonostante la promessa di una ripartizione equa del suo patrimonio, Durov ha stabilito che nessuno dei suoi figli riceverà un centesimo prima del 19 giugno 2055, esattamente trent’anni dopo la pubblicazione dell’intervista. Il motivo? Desidera che crescano senza il peso della ricchezza. "Voglio che affrontino la vita come chiunque altro, che imparino a cavarsela da soli, a essere autonomi e creativi. Il denaro non deve essere un punto di partenza", ha spiegato.
Il fondatore di Telegram ha anche sottolineato che questa decisione è legata alla natura rischiosa della sua attività. La piattaforma, lanciata nel 2013, è nota per le sue potenti misure di sicurezza e crittografia, che l’hanno spesso posta sotto la lente delle autorità internazionali.
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