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viaggiare in estate
24 Giugno 2025 - 13:43
Il 2025 inizia in salita per il turismo italiano. I dati pubblicati da Istat fotografano un primo trimestre segnato da una lieve flessione dei flussi turistici complessivi, con un dato particolarmente significativo: a frenare sono soprattutto i viaggiatori italiani, mentre la domanda estera resta stabile, sostenendo il comparto.
Tra gennaio e marzo 2025, gli arrivi complessivi sono calati dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le presenze – cioè il numero di notti trascorse – si sono mantenute quasi stabili (-0,4%). Tuttavia, se si analizza l’origine dei turisti, il quadro cambia nettamente.
La flessione è tutta da attribuire al calo della domanda interna: gli italiani viaggiano meno. Gli arrivi dei residenti sono scesi del 2,2%, con una diminuzione dell’1,4% delle presenze. Gli stranieri, al contrario, segnano un leggero aumento (+0,2% gli arrivi, +0,6% le presenze), a conferma dell’interesse costante verso l’Italia da parte del turismo internazionale.
Nel dettaglio mensile, solo gennaio ha registrato numeri in crescita, con +4% di arrivi e +3,6% di presenze. Febbraio è rimasto stabile (+0,1% e +0,3%), mentre marzo ha visto un brusco calo (-5,3% di arrivi, -3,8% di presenze). Tuttavia, questo dato è influenzato dallo spostamento della Pasqua: nel 2024 cadeva a marzo, mentre nel 2025 è slittata ad aprile, riducendo l’afflusso nel primo trimestre.
Il calo del turismo interno sembra legato alle difficoltà economiche che stanno colpendo molte famiglie italiane: inflazione elevata, tassi d’interesse alti e incertezza occupazionale. I viaggi brevi e le vacanze invernali, un tempo accessibili a fasce più ampie della popolazione, diventano ora un lusso meno frequente.
Il tempo medio di soggiorno si mantiene stabile: 3,04 notti per turista, in linea con il 2024. Gli italiani restano in media 2,69 notti (+0,02 rispetto all’anno scorso), mentre gli stranieri si fermano di più: 3,48 notti (+0,01).
Un altro trend interessante riguarda le preferenze sulle sistemazioni. Gli hotel tradizionali segnano un calo delle presenze del -1,8%, mentre le strutture extra-alberghiere – come B&B, case vacanza, agriturismi e ostelli – registrano un aumento del +3,5%.
Questo cambiamento è più marcato tra gennaio e febbraio, con aumenti fino all’8,5% per l’extra-alberghiero. Sia gli italiani che gli stranieri sembrano preferire soluzioni più flessibili e, spesso, più economiche. Il turismo sembra orientarsi sempre più verso esperienze personalizzate, lontane dagli schemi tradizionali.
Voce | Variazione |
---|---|
Arrivi totali | -1,1% |
Presenze totali | -0,4% |
Arrivi italiani | -2,2% |
Presenze italiane | -1,4% |
Arrivi stranieri | +0,2% |
Presenze straniere | +0,6% |
Permanenza media | 3,04 notti |
Presenze in hotel | -1,8% |
Presenze extra-alberghiere | +3,5% |
Il turismo italiano inizia il 2025 con segnali contrastanti: meno viaggiatori italiani, ma il fascino dell’Italia continua a richiamare turisti stranieri. Le preferenze cambiano e il settore si adatta, ma le condizioni economiche interne potrebbero rappresentare una sfida importante nei mesi a venire.
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