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Intelligenza artificiale in Piemonte: il 22,7% delle imprese artigiane la utilizza

L'IA trasforma il tessuto imprenditoriale piemontese, ma resta la carenza di competenze digitali avanzate

L'intelligenza artificiale: il nuovo artigiano del Piemonte e d'Italia

Foto di repertorio

In Piemonte, un'evoluzione silenziosa sta prendendo forma, trasformando il tessuto imprenditoriale della regione e, più in generale, dell'intero Paese. L'intelligenza artificiale (IA), una volta considerata una tecnologia futuristica, è ora un elemento chiave per molte imprese, soprattutto quelle artigiane, che stanno abbracciando questa innovazione per ottimizzare i processi e migliorare i prodotti e servizi offerti.

Secondo uno studio dell'Ufficio Studi di Confartigianato, il 22,7% delle imprese piemontesi con addetti utilizza l'IA per una varietà di scopi, tra cui la sicurezza informatica, la gestione delle relazioni con clienti e fornitori, e l'automazione dei processi. A Torino, ben 6.301 imprese hanno adottato l'IA, di cui 1.274 sono artigiane. Secondo Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Imprese Torino, questi numeri dimostrano la reattività del tessuto imprenditoriale piemontese, e il suo coraggio di innovare. Le applicazioni più diffuse nelle micro e piccole imprese (MPI) artigiane riguardano la gestione economico-finanziaria (46%) e il marketing e l'e-commerce (34,8%). Tuttavia, nonostante questi progressi, una significativa percentuale di imprese, il 69,5%, dichiara di non sapere come introdurre l'IA nei propri processi.

L'adozione dell'IA non è priva di ostacoli. Uno dei principali è la carenza di competenze digitali avanzate. In Piemonte, le imprese prevedono l'entrata di oltre 48mila lavoratori con elevate competenze digitali, ma oltre 27mila di questi profili sono difficili da reperire. A livello nazionale, la situazione non è molto diversa: il 53,5% dei profili richiesti è di difficile reperimento, con regioni come Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Toscana che affrontano sfide particolarmente significative. De Santis sottolinea l'importanza della formazione e della collaborazione con le istituzioni per sviluppare le competenze necessarie.

A livello nazionale, l'Italia vede una crescente adozione dell'IA, con 181.652 imprese che hanno già abbracciato queste tecnologie. Le regioni leader includono la Lombardia, il Lazio e la Campania. Due terzi degli imprenditori italiani hanno un'opinione positiva sull'IA, ma la sfida principale resta quella di saperla governare efficacemente. L'intelligenza artificiale non sostituisce l'uomo, semmai lo potenzia. Questa è la chiave per affrontare la transizione digitale senza perdere l'anima del lavoro artigiano: creatività, manualità e legame con il territorio.

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