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02 Luglio 2025 - 13:40
Il 2025 si sta rivelando un anno straordinario per la serialità televisiva, in grado di coniugare qualità cinematografica, sperimentazione formale e nuove prospettive narrative. Dai thriller esistenziali alle distopie intime, dai ritratti femminili impetuosi alla riscrittura della Storia, le serie TV di quest’anno sfidano i generi e rimettono al centro emozioni, conflitti e corpi.
Ecco una selezione delle serie più notevoli del 2025, quelle che hanno lasciato il segno:
Adolescence – Netflix
Una delle serie più discusse dell’anno: un thriller iperrealista tutto in piano sequenza, che evita il giallo per indagare le fratture familiari, la rabbia maschile e la crisi dell’autorità genitoriale nell’era digitale. Stephen Graham è straordinario nel ruolo di un padre sull’orlo del collasso, ma è l’atmosfera asfissiante e spietata a colpire. Una visione dura, che non consola, ma riflette la realtà.
Andor 2 – Disney+
La serie più matura dell’universo Star Wars chiude con una stagione dolorosa e potente. Tony Gilroy orchestra un affresco politico cupo e realistico dove resistenza e lutto si fondono. Il momento clou? Il massacro di Ghorman, una delle sequenze più forti mai viste nella saga. Un finale che dà senso e spessore a tutta la galassia lontana lontana.
L’arte della gioia – Sky e NOW
Valeria Golino dirige con sensualità e coraggio l’adattamento del romanzo di Goliarda Sapienza. Tecla Insolia è una Modesta travolgente, emblema di libertà e autodeterminazione. Un’opera viva e ribelle, che mescola eros e lotta, desiderio e rinascita, portando sul piccolo schermo un’educazione sentimentale anarchica e luminosa.
Asura – Netflix
Kore’eda firma un piccolo capolavoro di umanità e sottigliezza emotiva. In un Giappone anni ’70, quattro sorelle affrontano il crollo dell’immagine paterna. Tra risate, silenzi e rivelazioni a tavola, la serie disegna con grazia il caos affettivo e le pieghe dell’identità femminile. Delicata e profondissima.
The Bear 4 – Disney+
La serie più acclamata sulla cucina si prende una pausa dall’adrenalina per riscoprire il valore del silenzio e delle cicatrici. Carmy e la sua brigata affrontano nuove fragilità, con un tono più introspettivo e riflessivo. Cast stellare, scrittura affilata, e sempre la stessa fame: di vita, di riscatto, di verità.
Black Mirror 7 – Netflix
Charlie Brooker ritrova l’anima della serie, con episodi più intimi e meno sensazionalistici. Da Gente comune a Eulogy, la settima stagione abbandona il cinismo facile per esplorare dolori reali e memorie digitali. Emozionante, umana, sorprendente: è il miglior Black Mirror da anni.
Dept. Q – Sezione casi irrisolti – Netflix
Procedurale atipico con anima noir, sarcasmo britannico e tensione da manuale. Matthew Goode domina una squadra di outsider che indaga crimini sepolti e traumi ancora vivi. Un binge perfetto, grazie anche alla regia di Scott Frank, che conferma il suo tocco dopo La regina degli scacchi.
Dieci Capodanni – RaiPlay
Una piccola gemma firmata Rodrigo Sorogoyen. Ogni episodio è un Capodanno, ogni Capodanno è una tappa di un amore sfuggente tra Ana e Óscar. Dialoghi essenziali, sguardi mancati, emozioni nei fuori campo. Una cronologia sentimentale intensa, malinconica e sorprendentemente vera.
Dying for Sex – Disney+
Michelle Williams è devastante e irresistibile in questa dramedy audace sulla sessualità e la malattia. Una donna condannata riscopre il piacere come atto di ribellione. Tra ironia, lacrime e kink, la serie rompe tabù e racconta la libertà femminile con intelligenza e umanità.
Étoile – Prime Video
Danza, glamour e caos tra Parigi e New York. Lou de Laâge è una ballerina punk che scuote il mondo dell’alta danza. Una serie sopra le righe, scritta con brillantezza pop e diretta come un musical visionario. Unico difetto: niente seconda stagione. Ma intanto, godiamoci il volo.
The Handmaid’s Tale 6 – TIMVision
Un finale sobrio ma incendiario per una delle serie più influenti degli ultimi anni. June torna a raccontare, trasformando la parola in atto politico. Tra redenzione e rivolta, la serie si chiude nel modo più coerente e necessario possibile. Elisabeth Moss, ancora una volta, magistrale.
M – Il figlio del secolo – Sky e NOW
Luca Marinelli è un Mussolini ipnotico e disturbante, in un adattamento che non è solo storico ma psicanalitico. Un’opera ambiziosa che rompe la distanza tra spettatore e potere. La banalità del male raccontata come una diretta social, con una regia che rilegge il fascismo con occhi contemporanei.
The Studio – Apple TV+
Seth Rogen prende di mira Hollywood con una satira affilata e irresistibile. Una commedia che smonta ego, cliché e dinamiche di potere nel mondo dello showbiz. Camei di lusso (Scorsese su tutti), dialoghi corrosivi e un cinismo mai banale. Una lettera d’amore e odio al cuore dell’industria.
Your Friends & Neighbors – Apple TV+
Jon Hamm è un antieroe perfetto in questa dark comedy tra soap di lusso e thriller sociale. Ricco, rovinato e disperato, decide di svaligiare i suoi vicini per non perdere la faccia. Un racconto sulle maschere della borghesia americana, tra sarcasmo, decadenza e cinismo. Piacevolmente scomoda.
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