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Orme di dinosauro in Italia: i luoghi dove vederle e come si sono formate

Tra fango, rocce e milioni di anni: ecco dove ammirare le impronte fossili lasciate dai giganti del passato

Orme di dinosauro in Italia: i luoghi dove vederle e come si sono formate

In Italia esistono luoghi in cui si può camminare, letteralmente, sulle orme dei dinosauri. Quelli che a prima vista possono sembrare semplici cavità nella roccia sono in realtà tracce antichissime, lasciate da animali preistorici che vissero oltre 66 milioni di anni fa. Si tratta delle orme fossilizzate dei dinosauri, conservate nel tempo grazie a condizioni geologiche eccezionali.

Ma come si sono formate e perché sono così importanti per la scienza? E soprattutto, dove possiamo ammirarle oggi nel nostro Paese? Quando un dinosauro camminava su un terreno morbido, come sabbia umida o fango, lasciava un’impronta. Se quella cavità veniva rapidamente ricoperta da uno strato di sedimenti e successivamente sottoposta a processi chimico-fisici, il tutto si trasformava lentamente in roccia, conservando l’impronta in modo permanente.

Queste tracce possono presentarsi in tre forme principali:

  • Impronta vera: l’incavo originale lasciato dall’animale.
  • Controimpronta: il calco del sedimento che ha riempito l’orma.
  • Sottoimpronta: una deformazione del sedimento sottostante causata dal peso dell’animale.

L’ambiente in cui si formano è cruciale: le lagune costiere e le piane di marea, con acque calme e sedimenti fini, sono tra i luoghi ideali per la conservazione di queste tracce.
Le orme fossilizzate non sono solo curiosità geologiche: sono una fonte di dati inestimabile per i paleontologi. Dallo studio della forma, profondità e disposizione delle orme, la scienza è in grado di ricostruire:

  • postura (bipede o quadrupede),
  • dimensioni e peso dell’animale,
  • velocità e tipo di camminata,
  • abitudini sociali (se camminavano in gruppo),
  • persino dettagli anatomici come le dita o la struttura della pelle.

Questa disciplina prende il nome di icnologia, ed è un ramo affascinante della paleontologia.

Ecco i principali siti italiani dove vedere orme di dinosauri

Lavini di Marco – Rovereto (Trentino-Alto Adige)
Ai piedi del Monte Zugna, nei pressi di Rovereto, si trova uno dei siti più importanti d’Italia. Risalente al Giurassico Inferiore (200 milioni di anni fa), il sito conserva oltre 70 piste e 90 orme singole, attribuite sia a terapodi carnivori che a sauropodi erbivori. Le impronte sono ben visibili su lastre rocciose e mostrano sia orme tridattili sottili che grandi calchi rotondi.

Cava Pontrelli – Altamura (Puglia)
A pochi chilometri da Altamura si estende un sito paleontologico eccezionale, tra i più ricchi d’Europa. La Cava Pontrelli, dismessa e oggi protetta, conserva tra 25.000 e 35.000 impronte di dinosauri risalenti al Cretaceo Superiore, circa 85 milioni di anni fa. Le orme appartengono in gran parte a dinosauri erbivori quadrupedi, tra cui anchilosauri, sauropodi e ceratopsidi. Il sito, oggetto di campagne di tutela e valorizzazione, è una tappa fondamentale per appassionati e studiosi.

Monte Pelmetto – Belluno (Veneto)
Tra le più antiche impronte di dinosauro d’Italia, quelle del Monte Pelmetto, nelle Dolomiti bellunesi, risalgono al Triassico Superiore (210-228 milioni di anni fa). Le orme sono impresse su un blocco di Dolomia Principale, staccatosi dalla parete rocciosa.
Il masso conserva oltre 100 impronte, in gran parte attribuite a dinosauri bipedi carnivori, ma anche a erbivori ornitischi. La pista più lunga misura 6 metri, con orme di circa 10-12 cm. Alcune impronte si trovano anche nelle aree limitrofe. È un sito spettacolare, sia geologicamente che paesaggisticamente.

Le orme dei dinosauri sono testimonianze straordinarie della vita preistorica sulla Terra e rappresentano un patrimonio scientifico e culturale che l’Italia ha il dovere di proteggere. Visitare questi luoghi significa fare un viaggio indietro nel tempo, camminando accanto ai giganti che, milioni di anni fa, dominavano il nostro pianeta.

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