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Gechi in casa: perché entrano e cosa fare per allontanarli senza far loro del male

Sono innocui, mangiano zanzare e in molte culture portano fortuna. Ecco tutto quello che c’è da sapere sui gechi e su come convivere con loro

Gechi in casa: perché entrano e cosa fare per allontanarli senza far loro del male

Con l’arrivo dell’estate (o dei primi freddi), c’è chi ha la sorpresa di trovarsi un piccolo ospite in casa: un geco comune. Agile, silenzioso, capace di camminare sui soffitti senza cadere, questo rettile suscita sentimenti contrastanti: c’è chi lo considera un portafortuna e chi invece corre a scacciarlo, magari senza sapere che è completamente innocuo e anzi molto utile.
Il geco comune (Tarentola mauritanica), specie ormai ben adattata anche all’ambiente urbano, può entrare nelle abitazioni per due motivi principali: alla ricerca di cibo, come insetti, ragni e soprattutto zanzare; in cerca di riparo dal freddo o per sfruttare muri e persiane esposti al sole.

A differenza delle lucertole, con cui spesso viene confuso, il geco si muove principalmente in alto, su pareti e soffitti, ed è particolarmente attivo al crepuscolo.
Nessun motivo per allarmarsi: i gechi sono insettivori e completamente inoffensivi per l’uomo. Non mordono, non trasmettono malattie, non sono velenosi. Possono sembrare minacciosi se infastiditi, ma si limitano ad assumere posture difensive. Secondo alcune stime, un solo geco può eliminare più di 100 zanzare a notte. In questo senso, possono essere preziosi alleati naturali nella lotta agli insetti domestici.

Se proprio non si desidera convivere con loro, non serve usare metodi aggressivi. Basta poco:

  • Spingerli delicatamente verso una finestra aperta, meglio se con un foglio o un cartone;
  • Evitare di afferrarli: sono molto delicati, soprattutto la coda, che possono perdere per difendersi;
  • Installare zanzariere o chiudere bene fessure e infissi per evitare l’ingresso.
  • Esistono anche alcuni repellenti naturali spesso citati (come naftalina, caffè, peperoncino), ma non ci sono prove scientifiche certe della loro efficacia.

Il geco è un vero miracolo dell’evoluzione. Originario del Nord Africa e della Penisola Iberica, oggi è diffuso in tutta l’area mediterranea. Alcune caratteristiche lo rendono straordinario:

  • Ha cuscinetti adesivi sulle dita che gli permettono di arrampicarsi ovunque;
  • La coda è multifunzione: equilibrio, comunicazione, riserva di grassi o meccanismo difensivo (può staccarsi e rigenerarsi);
  • Rigenera i denti continuamente;
  • Ha un olfatto speciale grazie all’organo vomeronasale, in grado di percepire feromoni;
  • Vede perfettamente al buio e può emettere vocalizzi;
  • In inverno non va in letargo, ma rallenta il metabolismo cercando rifugi caldi e asciutti.

In molte culture orientali, il geco è considerato un simbolo di protezione e prosperità. Nelle Filippine e in Thailandia, si crede che porti salute e felicità ai neonati se entra nella loro casa. In Polinesia, rappresenta gli antenati che vegliano sulle famiglie. In Italia, purtroppo, resistono alcune credenze errate che lo vedono come un animale “negativo”. Eppure, tra insetti che pungono e prodotti chimici pericolosi, il geco è tra i vicini più innocui che possiamo avere.

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