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Ambiente
09 Luglio 2025 - 19:00
Le api sono da tempo simbolo della salute del nostro ambiente e della biodiversità. Negli ultimi anni, però, questi preziosi insetti affrontano nuove minacce: il cambiamento climatico e l’inquinamento da metalli pesanti. Questi due fattori stanno compromettendo la celebre “danza delle api”, un sistema di comunicazione sofisticato che permette a questi insetti di indicare alle compagne la posizione delle migliori fonti di cibo.
Secondo una recente ricerca dell’Università di Uppsala, il caldo e i metalli pesanti nell’ambiente stanno rallentando i movimenti delle ali delle api e indebolendo il loro ronzio caratteristico. Questi cambiamenti, che mettono a rischio la loro capacità di impollinare efficacemente le piante, hanno implicazioni sono enormi: sono una minaccia la sicurezza alimentare, alla biodiversità e alla produttività agricola a livello globale.
Le api non sono solo produttrici di miele: svolgono un ruolo vitale nell’impollinazione, responsabile di circa il 75% delle coltivazioni alimentari. La loro danza è un vero e proprio linguaggio che trasmette informazioni precise sulla posizione e qualità del nettare e del polline. Questa comunicazione interna all’alveare ottimizza il lavoro collettivo e assicura il successo della colonia.
Con l’aumento delle temperature, le api stanno però faticando a mantenere la loro normale attività. Superati i 35°C, rallentano i movimenti e diventano meno efficienti nell’orientamento. La danza rallenta, le ali perdono elasticità e il ronzio si fa più debole, compromettendo la trasmissione delle informazioni vitali. Inoltre, il caldo provoca disidratazione e stress termico, indebolendo l’intera colonia.
Oltre al caldo, le api sono anche esposte ai metalli pesanti come piombo, mercurio e cadmio, derivanti da inquinamento industriale e traffico. Questi contaminanti si accumulano nel loro organismo e interferiscono con il sistema nervoso, rallentando i riflessi e disturbando la danza. Il risultato è una comunicazione meno efficace e una maggiore vulnerabilità a malattie e parassiti.
La riduzione della capacità di impollinare ha effetti devastanti non solo per l’agricoltura — mele, fragole, ortaggi e altri prodotti — ma anche per la flora selvatica. La biodiversità vegetale si riduce, compromettendo habitat e catene alimentari. Questo squilibrio ecologico potrebbe avere ripercussioni a lungo termine su molti ecosistemi.
Salvare le api richiede quindi un approccio globale: ridurre le emissioni di metalli pesanti, contrastare il cambiamento climatico, proteggere gli habitat naturali e sviluppare pratiche agricole sostenibili. Anche la ricerca scientifica gioca un ruolo chiave, per capire meglio come aiutare le api a resistere a questi stress ambientali.
La crisi delle api è un campanello d’allarme per l’ambiente e per il nostro futuro. Il rallentare della loro danza ci ricorda che la salute del pianeta dipende anche da questi piccoli insetti instancabili: proteggerli significa salvaguardare la biodiversità del pianeta, l’agricoltura e, in definitiva, la nostra stessa sopravvivenza.
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