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Italia e nucleare: 10 buoni motivi per parlarne seriamente

Dalla neutralità climatica alla sicurezza energetica: pro e contro spiegati in modo semplice

Italia e nucleare: 10 buoni motivi per parlarne seriamente

Quando si parla di energia nucleare, le posizioni tendono a polarizzarsi: da una parte chi la ritiene pericolosa e superata, dall’altra chi la considera una risorsa strategica imprescindibile. In mezzo, spesso, c’è confusione. Ma quali sono, in termini concreti, i principali vantaggi e svantaggi?

10 motivi per cui il nucleare può essere una scelta vantaggiosa

  1. Non emette CO₂ diretta: tra le fonti a più basso impatto ambientale su tutto il ciclo di vita;

  2. Produce energia costante 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno: ideale complemento alle rinnovabili;

  3. Il costo dell’energia è stabile e non soggetto a forti oscillazioni geopolitiche;

  4. I nuovi reattori (SMR e AMR) stanno diventando competitivi rispetto alle rinnovabili con sistemi di accumulo, e i costi sono destinati a scendere;

  5. Rafforza la sicurezza energetica, riducendo la dipendenza da petrolio e gas, e stimolando collaborazioni con paesi come Canada e Australia;

  6. Le tecnologie attuali offrono impianti compatti, sicuri;

  7. Può creare circa 120.000 posti di lavoro qualificati e opportunità per l’industria italiana;

  8. Potrebbe ridurre la bolletta energetica nazionale di circa 17 miliardi nel percorso verso la neutralità climatica al 2050;

  9. La quantità di scorie ad alta intensità prodotte da una persona nell'arco della vita è minima e gestibile: si stima che possa entrare in un contenitore grande quanto una lattina;

  10. I reattori di quarta generazione permetteranno di riutilizzare parte delle scorie esistenti come combustibile, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale

I contro principali

  1. Costi iniziali elevati: la costruzione di una centrale richiede investimenti enormi e sistemi di sicurezza complessi;

  2. Tempi di realizzazione lunghi: servono generalmente 7–10 anni per portare un impianto in funzione, non adatto a risposte rapide;

  3. Le scorie radioattive richiedono stoccaggio sicuro a lungo termine e in Italia il deposito nazionale non è ancora operativo;

  4. Il rischio di incidenti, seppur raro, può essere catastrofico sul piano ambientale e psicologico, benché il nucleare risulti tra le fonti meno letali per TWh prodotto;

  5. Uranio non rinnovabile: risorse limitate, sebbene l’evoluzione tecnologica permetta di sfruttarlo in modo più efficiente.

Il nucleare non è una soluzione perfetta, ma nemmeno un nemico da demonizzare. Può diventare una componente solida del mix energetico del futuro, accanto a rinnovabili ed efficienza energetica.

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