Cerca

Il dato

Ritardi in stazione: i treni italiani fanno davvero così fatica ad arrivare puntuali?

Dalla Lecce-Milano alla Bari-Roma, sono davvero tanti i treni poco puntuali. Ma ci sono anche buone notizie: alcune linee migliorano, altre, addirittura, sorprendono.

Ritardi in stazione: i treni italiani fanno davvero così fatica ad arrivare puntuali?

Se anche tu hai mai aspettato un treno in ritardo guardando nervosamente l'orologio, sappi che non sei solo. I ritardi ferroviari in Italia sono una realtà con cui milioni di pendolari e viaggiatori devono fare i conti quotidianamente. Ma qual è la situazione reale? I treni italiani sono davvero così inaffidabili come si dice?

UNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL PER I VIAGGIATORI
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la puntualità dei treni in Italia sta effettivamente migliorando. I dati ufficiali di Trenitalia mostrano progressi significativi negli ultimi mesi. Ad esempio, la percentuale dei treni ad alta velocità (Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca) arrivati con massimo 10 minuti di ritardo è balzata dal 67,4% di ottobre 2024 all'80,9% di febbraio 2025. Incoraggianti sono anche i numeri degli intercity, che nello stesso periodo sono passati dal 79,7% all'89,3% di treni riusciti ad arrivare almeno entro 15 minuti dall'orario previsto.

Una sorpresa che nessuno si aspettava arriva però dai regionali che, secondo i dati sono risultati i treni più puntuali di tutti. Oltre il 90% arriva entro 5 minuti dall'orario previsto, con un miglioramento dall'86,3% al 91,3%. 

L'ODISSEA DEI RITARDI CONTINUA
Le buone notizie, però, sono purtroppo finite. Infatti, esistono ancora treni che sembrano avere un appuntamento fisso con il ritardo. Sul podio c'è senza dubbio il Frecciarossa 9658 (Reggio Calabria - Milano), con una media di 46 minuti persi a corsa. Non solo: in alcuni giorni è anche riuscito ad accumulare fino a quasi 8 ore di ritardo. Al secondo posto c'è invece il Frecciargento 8348 (Bari - Roma) con i suoi 38 minuti di ritardo medio. Sull'ultimo gradino del podio si piazza invece il Frecciarossa 8824 (Lecce - Milano) con solo 5 arrivi puntuali su 92 corse, ma sempre con un ritardo medio di 38 minuti.

Tra le rotte più sfortunate, ci sono anche la Bari - Roma (in ritardo nel 95% dei casi), la Salerno - Torino (con il 65% dei treni in ritardo) e la Lecce - Milano (con solo 5 arrivi puntuali su 90 viaggi).

Alcuni giorni della settimana, inoltre, sembrano attirare più ritardi di altri: il venerdì, in particolare, è il giorno peggiore con 2.401 treni in ritardo su 3.160 totali. Gli orari più critici sono dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 19.00 alle 22.00. La domenica è leggermente più tranquilla, ma registra comunque circa 1.800 ritardi al giorno.

Come spesso accade in Italia, inoltre, c'è una netta differenza territoriale. Le regioni del Nord-Est dominano la classifica della puntualità:

  • Friuli-Venezia Giulia: 95,4% di treni puntuali;
  • Provincia di Bolzano: 94,8%;
  • Veneto e Trentino Alto-Adige: 93,5%.

Anche se alcune regioni del Centro-Sud si difendono comunque bene, come Abruzzo (93,8%) e Marche (93,0%).

La differenza si sente anche tra le diverse compagnie: Italo, infatti, è generalmente più puntuale dei Frecciarossa. Se questi ultimi accumulano ritardi nel 36% dei casi, Italo invece si ferma solamente al 26%. Sulla popolare tratta Napoli-Roma, ad esempio, Italo registra ritardi solo nel 19% dei casi contro il più consistente 25% delle Frecce.

LE CAUSE DEI RITARDI: UNA RETE FERROVIARIA TROPPO FRAGILE
Secondo i dati più recenti, la prima causa dei ritardi, con un peso del 34%, è legata alle infrastrutture ferroviarie. In altre parole: le linee sono vecchie, oppure così trafficate da non riuscire a reggere il flusso di treni, specie nelle ore di punta. 

Al secondo posto, con il 25%, troviamo i problemi legati al materiale rotabile, cioè ai treni stessi. Parliamo di guasti, anomalie tecniche, malfunzionamenti che possono riguardare sia treni regionali che a lunga percorrenza. In certi casi, infatti, basta un impianto di climatizzazione rotto o una porta che non si chiude bene per costringere il treno a restare fermo in stazione più del previsto.

Il restante 41% dei ritardi dipende invece da una combinazione di fattori gestionali: organizzazione dei flussi, manutenzioni programmate o straordinarie, riprogrammazioni dell’orario per adattarsi a situazioni particolari. Sono aspetti meno visibili, ma che incidono molto sulla puntualità quotidiana.

In sintesi: dietro al tabellone che lampeggia con la scritta “+15 minuti”, c’è spesso una rete fragile, treni da migliorare e una macchina organizzativa complessa. E infatti, i progressi recenti in materia di ritardi sono il frutto di oltre mille cantieri attivi, che Trenitalia sta portando avanti proprio per ammodernare le sue ferrovie. Questo, nel pratico, porterà ulteriori disagi ai viaggiatori anche se, si spera, solo per un breve periodo.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.