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AMBIENTE & SALUTE
13 Agosto 2025 - 21:00
Non serve vivere vicino a una fabbrica o a una discarica per respirare plastica. Basta stare in salotto, cucinare in cucina o sedersi al volante della propria auto. Uno studio dell'Università di Tolosa, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, rivela un dato che colpisce: ogni giorno possiamo inalare fino a 68mila microplastiche, particelle minuscole sospese nell’aria degli ambienti chiusi.
La ricerca, guidata da Nadiia Yakovenko, ha analizzato 16 campioni d’aria prelevati da abitazioni private e dagli abitacoli delle automobili dei partecipanti. Per individuare e misurare le particelle è stata utilizzata la spettroscopia Raman, una tecnica capace di riconoscere la composizione chimica e le dimensioni delle microplastiche, comprese tra 1 e 10 micrometri.
I risultati sono chiari e inquietanti: nelle case la concentrazione media è di 528 particelle per metro cubo; nelle auto, invece, si sale a 2.238 particelle per metro cubo. Oltre il 90% ha dimensioni inferiori a 10 micrometri, abbastanza piccole da superare le barriere naturali delle vie respiratorie e raggiungere le zone più profonde dei polmoni. Ed è qui che inizia il vero pericolo. Secondo gli autori dello studio, queste microplastiche non si limitano a “depositarsi”: rilasciano additivi tossici, che possono entrare nel flusso sanguigno e contribuire allo sviluppo di numerose malattie.
È la prima indagine a misurare direttamente le concentrazioni di microplastiche nell’aria interna delle automobili, e i dati rilevati risultano fino a cento volte più alti rispetto alle stime precedenti. Una scoperta che cambia la percezione del rischio: l’aria indoor, spesso considerata più sicura di quella esterna, si conferma una via di esposizione importante e finora sottovalutata.
Gli scienziati non usano mezzi termini: “In profondità nei nostri polmoni, le microplastiche rilasciano additivi tossici che raggiungono il nostro sangue e causano molteplici malattie”. E la prossima volta che inspireremo profondamente, forse non potremo fare a meno di pensarci.
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