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Coolcationing e mete meno affollate: come il caldo estremo sta cambiando le vacanze degli europei

Più della metà dei viaggiatori cerca destinazioni alternative: l’estate 2025 segna un nuovo paradigma nel turismo

Coolcationing e mete meno affollate: come il caldo estremo sta cambiando le vacanze degli europei

Le ondate di calore sempre più frequenti e intense, unite a un clima secco che aumenta il rischio di incendi, stanno cambiando radicalmente le abitudini di viaggio degli europei. Gli episodi drammatici registrati negli ultimi giorni in Sardegna, Spagna e Albania confermano una tendenza che non è più solo stagionale ma strutturale: il turismo cerca nuove rotte, più sostenibili e meno congestionate.
Un’anticipazione di questo cambiamento si era già avuta in primavera, con l’aumento delle vacanze “sole e mare” fuori stagione, ma ora i dati lo confermano. L’ultima indagine della European Travel Commission (ETC), condotta su un campione di 6.001 viaggiatori in 10 Paesi europei, tra cui l’Italia, rileva che oltre la metà (55%) degli intervistati intende scegliere destinazioni meno gettonate per le proprie ferie.

La scelta è legata, oltre che all’aumento dei costi di viaggio legati all’inflazione (timore principale) e alla propria condizione finanziaria, anche al sovraffollamento (al terzo posto tra le preoccupazioni dei viaggiatori). Nell’arco di un solo anno, la paura di trovare luoghi troppo affollati è passata dal settimo al terzo posto nella scala delle priorità. Se luglio e agosto restano comunque i mesi più gettonati per le vacanze estive, cresce sensibilmente l’attenzione verso settembre. Circa il 22% degli intervistati ha dichiarato di voler partire proprio nel mese che chiude la stagione estiva e apre le porte all’autunno: una quota in aumento rispetto al 2024.

Il fenomeno si lega a una tendenza che prende il nome di “coolcationing”, neologismo che unisce le parole cool (fresco) e vacationing (fare vacanza), e che indica la scelta consapevole di periodi con clima più mite. Una preferenza che risponde sia a un desiderio di comfort climatico, sia alla ricerca di un miglior rapporto qualità-prezzo rispetto ai periodi di alta stagione.
Focalizzandosi sull’Italia, emerge un calo nella propensione al viaggio, passata in un anno dal 80% al 76%. Un dato che segnala una maggiore cautela, probabilmente dettata da fattori economici e climatici. Tuttavia, chi parte sembra farlo in modo più mirato. La Spagna si conferma la destinazione europea preferita dagli italiani, con il 17% delle preferenze e un incremento del 5% rispetto all’anno precedente, seguita da Francia e Regno Unito.

Cambiano anche le caratteristiche del viaggio: la durata media si accorcia, con una prevalenza di soggiorni da 4 a 6 giorni (indicati dal 46% degli intervistati). Allo stesso tempo, cresce la disponibilità economica: il 26% degli italiani prevede un budget tra i 1.500 e i 2.000 euro, contro il 18% dello scorso anno.

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