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Dalla corte dei Savoia alle tavole di oggi: ecco la storia del dolce tipico piemontese di Ferragosto

Nacquero a metà Ottocento, per mano del pasticcere Pietro Antonio Bolongaro

Dalla corte dei Savoia alle tavole di oggi: ecco la storia del dolce tipico piemontese di Ferragosto

Profumano di burro e tradizione, le Margheritine di Stresa sono molto più di un semplice biscotto: sono un frammento di storia piemontese legato indissolubilmente alla Casa Savoia e anche al giorno di Ferragosto. Nacquero a metà Ottocento, quando il pasticcere Pietro Antonio Bolongaro, nel 1857, ideò una ricetta speciale per allietare l’estate di Elisabetta di Sassonia, vedova di Ferdinando di Savoia, e dei suoi figli Margherita e Tommaso Alberto, confinati a Stresa per ordine di Vittorio Emanuele II.

Questi biscotti friabili conquistarono subito la piccola Margherita, che anni dopo, nel 1868, avrebbe sposato il futuro re Umberto I, diventando Regina d’Italia. La principessa, le apprezzò a tal punto che, una volta salita al trono, Margherita decretò che quelle delizie diventassero il dolce ufficiale del ricevimento di Ferragosto di Casa Savoia, servite immancabilmente ogni anno come simbolo di raffinatezza e tradizione.

Le Margheritine di Stresa, famose per la loro straordinaria friabilità che migliora con il passare dei giorni, si conservarono a lungo già nell’Ottocento, fino a due mesi senza perdere aroma e consistenza. Oggi come allora, sono preparate con farina di grano, fecola, zucchero a velo, burro, tuorli sodi, vaniglia e scorza di limone grattugiata: un impasto semplice, ma capace di evocare un’epoca in cui un biscotto poteva diventare simbolo di un regno.

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