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Perché qualcuno “sente” l’arrivo di un temporale?

Non è magia, ma una reazione fisiologica. I "meteoropatici" esistono davvero

Perché qualcuno “sente” l’arrivo di un temporale?

Un temporale in arrivo! Ti si sono tappate le orecchie?

C’è chi si affida alle app del meteo e chi invece dice di accorgersi dell’arrivo della pioggia senza bisogno di guardare le previsioni. Mal di testa, senso di stanchezza, vertigini o irritabilità improvvisa diventano per alcuni il campanello d’allarme di un temporale in arrivo. Ma essere meteoropatici non è questione di magia né di suggestione, ma di una reazione del corpo ai cambiamenti atmosferici.

Gli studiosi spiegano che queste sensazioni sono legate alle variazioni di pressione e temperatura che anticipano una perturbazione. Alcune persone, più sensibili di altre, avvertono questi mutamenti prima che il cielo si oscuri. È lo stesso meccanismo che sperimentiamo in montagna: quando l’aria si fa più rarefatta, non tutti riescono ad adattarsi senza piccoli disturbi.

Per chi non è meteoropatico, invece, restano comunque evidenti i segnali che la natura offre. Prima di un temporale compaiono spesso i cumulinembi, nuvole imponenti e bianche con forme a cavolfiore che svettano verso l’alto e hanno cristalli di ghiaccio alla sommità. L’aria diventa afosa, arriva un vento improvviso, si sentono i primi tuoni e lampi. Anche le trasmissioni radio a onde medie e lunghe possono subire interferenze.

Le moderne previsioni del tempo e i radar aerei permettono di rilevare con precisione le nubi temporalesche, ma il fascino di chi “sente” l’arrivo di un temporale resta intatto.

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