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alimentazione
20 Agosto 2025 - 16:00
Le diete di eliminazione sono sempre più diffuse, dagli eczemi infantili fino alle tendenze social del “clean eating”. Tuttavia, recenti studi mostrano un lato oscuro: togliere certi alimenti dal menu può alterare la tolleranza immunitaria, aumentando il rischio di reazioni allergiche, anche gravi, quando quegli alimenti vengono mangiati di nuovo.
Secondo i dati dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention), negli Stati Uniti più della metà della popolazione ha seguito nel 2024 una dieta specifica, contro il 38% del 2019. Molti eliminano glutine, latticini o altri cibi per motivi di salute o benessere, ma l’esposizione regolare alle proteine alimentari è fondamentale per mantenere la tolleranza del sistema immunitario.
Brian Vickery, capo allergologo dell’Emory Children’s Healthcare, spiega che l’intestino deve bilanciare la risposta tra sostanze dannose e innocue: “Deve identificare e rispondere a un bombardamento costante di stimoli ambientali che possono essere sia dannosi che benefici”. Un processo chiave è la tolleranza orale, per cui il sistema immunitario impara a ignorare le proteine alimentari innocue, evitando allergie.
Michael Pistiner del MassGeneral sottolinea: “L’introduzione precoce degli alimenti può aiutare a promuovere la tolleranza e proteggere i bambini dallo sviluppo di un’allergia alimentare”. La tolleranza, però, va mantenuta tutta la vita con un’esposizione continua.
Anne Marie Singh, dell’Università del Wisconsin-Madison, ha studiato quasi 300 bambini con eczema e diete di eliminazione. “Abbiamo scoperto che se si eliminava un alimento, al momento della reintroduzione aumentava il rischio di reazioni allergiche, anche gravi”, afferma. Il 19% dei bambini ha avuto nuove reazioni immediate, e il 30% di queste è stato classificato come anafilassi. Ma il rischio riguarda anche gli adulti: in uno studio, il 70% di chi ha sviluppato nuove allergie aveva seguito diete di eliminazione, con il 50% che ha avuto anafilassi. La maggior parte presentava condizioni allergiche preesistenti.
Anche la durata è importante: “Due o quattro settimane dovrebbero essere sufficienti e abbastanza brevi da non rischiare una reazione allergica quando si riprova”, spiega Singh. Se i sintomi sono lievi, mantenere piccole quantità dell’alimento nella dieta può aiutare a conservare la tolleranza orale, evitando fastidi.
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