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Lo studio
24 Agosto 2025 - 23:40
Gli uccelli di tutto il mondo stanno modificando le loro abitudini vocali a causa dell'inquinamento luminoso, prolungando i loro canti di circa 50 minuti quotidiani. È quanto emerge da un ampio studio internazionale pubblicato sulla rivista Science dai ricercatori della Southern Illinois University Carbondale e della Oklahoma State University.
La ricerca rappresenta il primo studio su scala mondiale a documentare questo fenomeno, analizzando come le luci artificiali influenzino il comportamento di diverse specie aviarie in luoghi e stagioni differenti. L'inquinamento luminoso, che ormai interessa il 23% del pianeta, sta alterando profondamente quelle attività biologiche che da millenni sono regolate dal naturale alternarsi di luce e buio.
Per raggiungere questi risultati, gli scienziati hanno esaminato oltre 500 specie di uccelli diurni, analizzando un dataset impressionante di 2,6 milioni di vocalizzazioni mattutine e 1,8 milioni di canti serali. I dati provengono dal progetto BirdWeather, un'iniziativa che combina registrazioni di scienziati volontari, monitoraggio automatizzato della biodiversità e tecniche di apprendimento automatico.
L'analisi ha rivelato che non tutte le specie reagiscono allo stesso modo all'esposizione luminosa artificiale. Gli uccelli più vulnerabili risultano essere quelli dotati di occhi di grandi dimensioni o che costruiscono nidi aperti, caratteristiche che li rendono naturalmente più sensibili ai cambiamenti luminosi dell'ambiente circostante.
Nonostante l'ampiezza dello studio, rimangono ancora aperti interrogativi fondamentali sulle conseguenze a lungo termine di questo fenomeno. I ricercatori non sono infatti ancora riusciti a determinare se il prolungamento forzato dell'attività vocale possa avere ripercussioni negative sulla salute degli uccelli, aprendo la strada a future ricerche più specifiche sugli effetti dell'inquinamento luminoso sulla fauna selvatica.
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