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ROYAL FAMILY
26 Agosto 2025 - 19:30
Fonte: Instagram/princeandprincessofwales
Una dimora storica immersa nel verde e un progetto che segna una netta rottura con oltre mille anni di tradizione. Il principe William e la principessa Kate si preparano a trasferirsi al Forest Lodge, elegante residenza georgiana in mattoni rossi con otto camere da letto, situata nel cuore del Windsor Great Park. Da lì, con vista privilegiata sul castello di Windsor, la coppia intende disegnare un nuovo modello di monarchia: meno palazzi e più normalità. Ed è proprio da questa scelta che prende forma la visione di William sul futuro della Corona.
A differenza dei suoi predecessori, William non vivrà né a Windsor né a Buckingham Palace una volta incoronato. È una decisione inedita, che riflette il desiderio dei principi di crescere i figli in una casa di famiglia “il più normale possibile”, lontana dalle rigidità di corte. Un cambio di prospettiva che dice molto sull’idea di regno che il principe di Galles immagina per sé.
Il regno di William, secondo fonti vicine al Palazzo, sarà caratterizzato da una struttura ridotta: appena cinque o sei membri attivi della famiglia reale, circa la metà rispetto a oggi e un terzo di quelli che affiancavano Elisabetta II. Senza il supporto di una vasta schiera di cugini e parenti, il nuovo sovrano dovrà “lavorare in modo più intelligente”, come osserva una fonte citata dal iPaper. L’obiettivo sarà puntare su iniziative di breve durata capaci di riunire più realtà benefiche, piuttosto che distribuire centinaia di patronati individuali come in passato.
Il principe George, erede diretto dopo William, dovrebbe affrontare un percorso nelle Forze Armate prima di assumere i suoi doveri ufficiali. Per i fratelli, la principessa Charlotte e il principe Louis, invece, il futuro resta aperto. Secondo un ex collaboratore della coppia, William e Kate lasceranno che siano i figli a decidere se dedicarsi al servizio pubblico o intraprendere carriere lontane dalla monarchia. Un approccio che riflette il loro stile genitoriale moderno, più attento alla libertà individuale che all’etichetta.
Una famiglia reale più piccola significa anche meno personale e spese ridotte. Oggi i Galles impiegano 68 collaboratori: circa la metà di quelli che lavoravano per Carlo quando era principe. Una tendenza che potrebbe alleggerire i costi della monarchia e rispondere alle crescenti critiche sul peso per i contribuenti. Non a caso, a Palazzo cresce l’attenzione verso la revisione della Sovereign Grant prevista per il 2027.
Non mancano però gli avvertimenti. Il biografo reale Robert Jobson, intervistato dal The Sun e ripreso dal New York Post, ha messo in guardia William sul rischio che la sua scelta di non vivere in un palazzo possa rivelarsi un’arma a doppio taglio: “Credo che bisogna stare attenti a ciò che si desidera. La gente si presenta numerosa quando può vedere da vicino membri della famiglia reale come Sophie di Wessex o il nuovo duca di Edimburgo, il principe Edoardo. Se si perde quel contatto diretto, la monarchia perde parte della sua essenza”.
Secondo Jobson, il principe di Galles sta “modellando le cose a modo suo” per preparare la nuova generazione di reali al futuro. Ma il ruolo impone delle responsabilità non negoziabili: “Non è una questione di scelta, ma di dovere. Il ruolo del monarca richiede che il dovere venga prima di tutto. È un impegno per la vita, e un impegno che può diventare piuttosto implacabile”.
Con il trasferimento a Forest Lodge e la volontà di vivere lontani dalle grandi residenze reali, William e Kate non stanno solo scegliendo una nuova casa. Forest Lodge diventa così non solo una residenza di famiglia, ma il simbolo di una monarchia che prova a reinventarsi, passo dopo passo, per restare al passo con i tempi.
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