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Il fatto

Multa per un bagaglio troppo piccolo: la storia di una studentessa universitaria contro Ryanair

Una vicenda che solleva interrogativi sulle norme di imbarco dei bagagli e le controversie sulle politiche delle compagnie low cost

Multa per un bagaglio troppo piccolo: la storia di una studentessa universitaria contro Ryanair

L’aeroporto Vasil Levski di Sofia è il palcoscenico di una vicenda che ha scatenato un acceso dibattito. Una giovane studentessa universitaria, al quarto anno di studi nei Paesi Bassi, è stata multata per il suo bagaglio che, nonostante fosse più piccolo di quanto consentito dalla Ryanair, le è stato respinto. La valigia della studentessa misurava 55 × 40 × 20 cm, conformandosi agli standard imposti dalla compagnia, ma per i dipendenti Ryanair la valigia risultava comunque fuori misura, e la ragazza ha dovuto pagare una multa di 75 euro per vederla riposta in stiva.

Non si tratta di un episodio isolato, infatti, anche altri passeggeri a bordo del medesimo volo FR6013 hanno ricevuto sanzioni simili, alimentando i dubbi sulla giustezza e sulle modalità di queste multe. Così, le proteste sui social non si sono fatte attendere, con tanti che si interrogano sulla legittimità delle regole relative ai bagagli. Le normative sulle dimensioni sono chiare o sono solo uno strumento per ottenere entrate extra? Quali sono davvero le leggi in vigore? E come si comporta l’Europa riguardo alle dimensioni dei bagagli a mano? Vediamo di fare chiarezza.

A raccontare l’accaduto è stata Natalia Dimitrova, madre della studentessa, che ha sollevato un importante interrogativo: come è possibile che una valigia chiaramente conforme alle dimensioni venga respinta? “Mia figlia viaggia con quella valigia da più di tre anni e non ha mai avuto problemi. È più piccola di quanto richiesto da Ryanair, ma i dipendenti le hanno comunque fatto pagare una multa perché pensavano fosse più grande”. Nonostante le misure precise della valigia, che risultano nettamente inferiori agli 55 × 40 × 20 cm previsti dalla compagnia, la giovane è stata costretta a pagare senza possibilità di replica immediata.

A sollevare ulteriori dubbi è il fatto che altri passeggeri, sullo stesso volo, abbiano ricevuto sanzioni simili per bagagli che non superavano le misure previste, ma che, a causa di piccole sporgenze o caratteristiche esterne, sono stati giudicati non conformi. La sensazione diffusa tra i viaggiatori è che queste multe possano essere inflitte in maniera sistematica, con il sospetto che possano anche esserci incentivi economici per i dipendenti coinvolti.

Il malcontento si è diffuso velocemente anche sui social media, dove tanti viaggiatori si sono chiesti se convenga davvero acquistare l’opzione “Priorità” per portare un bagaglio a mano, se poi si corre il rischio che la valigia venga comunque mandata in stiva e ci venga imposta una multa salata.

Le compagnie aeree, in particolare le low cost, applicano regole diverse sui bagagli a mano, creando confusione tra i passeggeri. Ryanair, per esempio, include gratuitamente una borsa personale di 40x20x25 cm e consente, con l'acquisto della “Priority”, di portare anche un bagaglio a mano più grande, tipicamente da 55x40x20 cm. In confronto, EasyJet ha un limite di 45x36x20 cm, mentre Wizz Air offre gratuitamente una borsa di 40x30x20 cm e consente, con Wizz Priority, un bagaglio da 55x40x23 cm.

A livello europeo, la normativa sui bagagli a mano ha avuto un percorso complesso. Sebbene già nel 2014 il Parlamento UE abbia richiesto l’armonizzazione delle regole, le compagnie aeree hanno continuato a stabilire i propri limiti. Quest’anno, però, è arrivata una svolta con nuove regole per i bagagli a mano, approvate dal Parlamento europeo, che riaffermano il diritto dei passeggeri di portare un bagaglio a mano "ragionevole" senza pagare un extra. La Corte di Giustizia dell'UE, in una sentenza del 2012 (causa C-487/12), aveva già stabilito che il trolley standard non potesse essere considerato come servizio opzionale a pagamento, purché rientrasse nelle misure standard delle cappelliere.

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