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La multa
15 Settembre 2025 - 23:55
Un’escursione tra le cime del Dents-du-Midi, nelle Alpi svizzere, si è trasformata in un conto salato da pagare. Due alpinisti, rimasti intrappolati su un pendio ripido e scivoloso, dopo vari tentativi falliti di liberarsi hanno deciso di chiamare il numero di emergenza 144. Sul posto è intervenuto un elicottero di Air-Glaciers, che dopo oltre un’ora di manovre complesse è riuscito a riportarli a valle in sicurezza. Nessun ferito, ma una sorpresa poco piacevole: una fattura da 4.128 franchi (circa 4.400 euro).
La cassa malati svizzera dell’escursionista ha rifiutato il rimborso: per la legge, il soccorso è coperto solo in caso di emergenza medica, come ferite o pericolo di vita. Restano quindi esclusi gli interventi preventivi, anche se evitano rischi peggiori. Il paradosso è emerso subito: il compagno di cordata, sostenitore della Rega (con una quota annua di soli 40 franchi), non ha ricevuto alcuna fattura. L’associazione infatti rinuncia abitualmente al rimborso per i suoi donatori, anche se non è obbligata a farlo.
Il caso ha acceso i riflettori sui costi del soccorso alpino:
un’ambulanza può costare 900-2.100 franchi, a seconda del cantone;
un intervento in elicottero varia tra 3.500 e 4.500 franchi, in base a complessità e durata.
Il sistema svizzero si basa sulla regola del “Next Best”: chi chiama il 144 non sceglie chi interverrà, ma viene inviata l’unità disponibile più rapida. In questo caso, Air-Glaciers, ma in altre zone operano anche Rega e Air Zermatt. I soccorritori invitano a non lasciarsi frenare dal timore della fattura: «Meglio dare l’allarme subito che rischiare conseguenze peggiori», spiegano le organizzazioni alpine. Le squadre non decidono in base alle coperture assicurative, ma solo sul livello di rischio.
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