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07 Ottobre 2025 - 21:00
Foto di repertorio
Taylor Swift è al centro di una controversia per presunto uso dell’intelligenza artificiale nella campagna di lancio del suo nuovo album, The Life of a Showgirl. L’artista americana, che in passato aveva denunciato i rischi dei deepfake e la minaccia dell’AI per la creatività umana, è stata accusata di aver utilizzato tecnologie generative per realizzare i video promozionali del progetto.
La campagna prevedeva una “caccia al tesoro” globale: dodici porte arancioni in dodici città del mondo, ognuna associata a un QR code che sbloccava brevi filmati. In diversi casi, i video mostravano anomalie tipiche dei contenuti generati con l’AI: oggetti distorti, testi illeggibili e dettagli incongruenti. In uno di essi, ad esempio, il dito di un barista si confondeva con un tovagliolo, mentre in un altro i pesi di una palestra apparivano deformati.
Molti fan si sono detti delusi e hanno accusato la cantante di incoerenza, ricordando le sue precedenti prese di posizione contro l’uso improprio dell’intelligenza artificiale. “Per chi ha sempre difeso i diritti degli artisti, è davvero fuori luogo”, ha scritto un utente su Reddit.
Swift, al momento, non ha commentato la vicenda né confermato l’impiego dell’AI nei video.
Le polemiche arrivano mentre cresce la tensione tra il mondo della musica e le grandi aziende tecnologiche. La società Anthropic è stata recentemente citata in giudizio da diversi editori per violazione di copyright, e casi simili coinvolgono anche OpenAI, Meta e Microsoft, accusate di aver utilizzato testi e opere protette per addestrare i propri modelli.
Una coincidenza che riaccende il dibattito sull’uso etico dell’intelligenza artificiale nell’industria creativa — e sul ruolo, sempre più controverso, delle star nella sua diffusione.
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