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Salute
25 Ottobre 2025 - 22:00
Stanotte torna l’ora solare. Alle 3 di domenica 26 ottobre 2025 le lancette andranno spostate un’ora indietro, tornando così alle 2:00. Dormiremo dunque un’ora in più, ma per molti italiani l’effetto non è sempre piacevole: il corpo può impiegare alcuni giorni per adattarsi al nuovo ritmo.
La necessità di cambiare l’ora due volte all’anno è stata giustificata per decenni come una misura di risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Tuttavia, negli ultimi anni gli esperti hanno iniziato a dubitare della reale efficacia di questa pratica.
Secondo i dati, nei sette mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha registrato un risparmio di 310 milioni di kWh, pari al consumo medio annuo di circa 120 mila famiglie, con un beneficio economico stimato di oltre 90 milioni di euro.
Il minor utilizzo di energia ha anche permesso di evitare l’emissione di circa 145 mila tonnellate di CO₂.
Numeri positivi, ma tutto sommato marginali se si considera che il fabbisogno energetico nazionale nel 2024 è stato di oltre 312 miliardi di kWh.
Non stupisce quindi che il tema sia tornato d’attualità anche a livello europeo: il premier spagnolo Pedro Sánchez ha recentemente rilanciato la proposta di abolire il cambio d’ora, sottolineando che “la scienza ci dice che non comporta un reale risparmio energetico, ma scombussola i ritmi biologici due volte all’anno”.
Il cambio d’orario, sebbene sembri innocuo, influisce sui nostri ritmi circadiani, l’orologio biologico che regola sonno, appetito e umore.
Una revisione sistematica pubblicata su “Sleep Medicine Reviews”, condotta dal Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli in collaborazione con diverse università italiane, ha analizzato 27 studi internazionali sugli effetti del cambio d’ora.
“Le conseguenze del passaggio primaverile all’ora legale appaiono più marcate: riduzione del sonno, maggiore frammentazione e aumento della sonnolenza diurna”, spiegano i ricercatori.
“Il ritorno all’ora solare, invece, ha effetti più contenuti e talvolta persino favorevoli, con un temporaneo aumento del riposo notturno”, aggiunge il neurologo Andrea Romigi del Neuromed.
Ecco alcune tecniche e accorgimenti consigliati dai cronobiologi per affrontare al meglio il ritorno all’ora solare:
La luce del giorno aiuta a sincronizzare il cervello con il nuovo ritmo. Appena svegli, alzate le tapparelle o fate una passeggiata di 10 minuti all’aperto.
Per due o tre giorni, provate ad andare a dormire e a svegliarvi 15-20 minuti prima. Così il corpo si adatterà gradualmente al nuovo orario.
Evitate caffè, tè e smartphone dopo cena: la luce blu rallenta la produzione di melatonina e può rendere più difficile addormentarsi.
Una tisana, un bagno caldo o la lettura di qualche pagina di un libro aiutano a rilassare il sistema nervoso e migliorare la qualità del sonno.
Mangiare a orari fissi — e preferibilmente leggero la sera — aiuta il corpo a risincronizzarsi. Evitare alcolici e pasti pesanti favorisce un sonno più profondo.
Bere molta acqua durante il giorno per contrastare la stanchezza.
Fare attività fisica leggera al mattino o nel primo pomeriggio.
Usare luci calde in casa la sera per preparare il corpo al riposo.
Il passaggio all’ora solare, insomma, può diventare un’occasione per rallentare e concedersi un piccolo reset fisico e mentale.
Un’ora in più di sonno, se ben gestita, può essere un regalo per il corpo — e un modo per affrontare con più energia l’arrivo dell’inverno.
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