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Salute
18 Ottobre 2025 - 17:35
Foto di repertorio
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre tornerà l’ora solare, con le lancette da spostare indietro di sessanta minuti. Un gesto automatico, ma che secondo gli esperti pesa su salute e bollette.
A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) insieme a Consumerismo No Profit, che da mesi chiedono al governo di mantenere l’ora legale tutto l’anno. La petizione, già firmata da oltre 350mila italiani, nasce dai dati che dimostrano come il cambio d’orario abbia effetti negativi sia sull’organismo sia sui consumi energetici.
Negli ultimi dieci anni, l’adozione dell’ora legale ha garantito un risparmio di 11,7 miliardi di kWh, pari a 2,2 miliardi di euro in bolletta e a una riduzione fino a 200mila tonnellate di CO2 l’anno. Solo nel 2025 i sette mesi di ora legale hanno permesso di risparmiare 100 milioni di euro di energia elettrica. Tornare all’ora solare, dunque, significa più luci accese, bollette più alte e emissioni maggiori.
Sul fronte della salute, il ritorno all’ora solare incide sui ritmi circadiani, l’orologio biologico che regola il sonno e il battito cardiaco. “Il mancato rispetto di questi ritmi può aumentare la pressione arteriosa e favorire patologie cardiache”, spiega Alessandro Miani, presidente di Sima. L’Università di Stoccolma ha registrato un incremento del 4% di infarti nella settimana successiva al cambio d’orario.
I disturbi non si fermano qui: insonnia, irritabilità, calo di concentrazione e peggioramento dell’umore colpiscono una parte significativa della popolazione, con effetti anche su rendimento lavorativo e scolastico. Inoltre, con più ore di buio, cresce il rischio di incidenti stradali e reati serali.
“È una misura superata – dichiara Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo –. L’ora legale permanente ridurrebbe i consumi, migliorerebbe la salute e renderebbe le città più sicure”. Una proposta che l’Unione Europea, già dal 2019, lascia alla discrezione dei singoli Stati.
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