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Economia
29 Ottobre 2025 - 16:05
Foto di repertorio
La nuova stagione sciistica si apre all’insegna dei rincari. Il prezzo medio dello skipass è aumentato di circa il 40% rispetto al 2021, con picchi ancora più alti nelle località più rinomate come Cortina, Courmayeur, Madonna di Campiglio e Selva di Val Gardena.
Le cause? L’aumento del costo dell’energia, indispensabile per alimentare funivie e seggiovie, e la crisi climatica, che ha trasformato l’innevamento artificiale da supporto occasionale a strumento costante. I cannoni sparaneve, infatti, richiedono un uso intensivo di acqua ed elettricità, facendo lievitare i costi di gestione.
Le località più esclusive, frequentate da un turismo internazionale, assorbono gli aumenti senza grandi difficoltà, mentre le stazioni minori, frequentate da famiglie e sciatori italiani, si trovano costrette a ritoccare i prezzi per sopravvivere.
Nonostante tutto, la montagna resta un richiamo irresistibile. Il fascino della neve, il silenzio delle prime ore del mattino e l’emozione della discesa spingono ancora molti appassionati a partire, anche a costo di qualche sacrificio.
C’è però un ambito dove risparmiare è ancora possibile: l’abbigliamento tecnico. Negli ultimi anni la tecnologia dei tessuti impermeabili e traspiranti si è diffusa anche nei marchi più accessibili, rendendo più facile equipaggiarsi senza spendere cifre esorbitanti. La regola base resta quella dei tre strati – traspirante, isolante e protettivo – per garantire calore e comfort senza rinunciare alla libertà di movimento.
Sempre più diffuso anche il noleggio dell’attrezzatura, una scelta pratica e flessibile che evita spese di manutenzione e permette di cambiare modello a seconda del livello tecnico o della crescita dei più piccoli.
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