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Caldaie a gas, cosa cambia dal 2026: addio ai controlli in casa

In arrivo verifiche digitali per milioni di impianti domestici, ma restano dubbi sulla sicurezza

Caldaie a gas, cosa cambia dal 2026: addio ai controlli in casa

Una riforma allo studio potrebbe modificare in modo significativo il sistema di verifica degli impianti di riscaldamento domestici. In base a una bozza normativa, a partire dal 2026 i controlli periodici sulle caldaie a gas potrebbero avvenire solo da remoto, senza più la presenza fisica dei tecnici nelle abitazioni.

Il provvedimento, elaborato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è destinato a sostituire l’attuale regolamento del 2013. Al momento si tratta di un’ipotesi normativa, ma il testo è già oggetto di valutazione istituzionale.

Impianti interessati dalla riforma

Il nuovo sistema di controllo riguarderebbe gli impianti con potenza inferiore ai 70 kW, categoria che include la quasi totalità delle caldaie domestiche presenti in Italia. Si stima che siano coinvolti circa 20 milioni di apparecchi installati su tutto il territorio nazionale.

Per questi impianti non sarebbero più previste ispezioni in loco: le verifiche verrebbero affidate a controlli amministrativi e documentali, effettuati tramite piattaforme digitali dagli enti competenti.

Vantaggi attesi e criticità aperte

Tra i possibili benefici emergono una riduzione della burocrazia, minori costi per le famiglie e una gestione più rapida ed efficiente delle pratiche. Tuttavia, la riforma solleva anche dubbi legati alla sicurezza.

Il punto critico riguarda l’affidabilità dei controlli da remoto, che dipenderebbe dalla qualità delle infrastrutture informatiche disponibili. Attualmente il quadro nazionale è disomogeneo: non tutte le regioni dispongono di sistemi digitali avanzati e interoperabili e, in diversi casi, le piattaforme esistenti non dialogano efficacemente tra loro.

Questa situazione alimenta le perplessità sulla possibilità di garantire controlli accurati sugli impianti a gas senza verifiche dirette sul posto.

I prossimi sviluppi

La proposta è ancora in fase preliminare e potrebbe subire modifiche prima di un’eventuale approvazione definitiva. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se il passaggio ai controlli digitali sulle caldaie diventerà realtà e con quali garanzie per la sicurezza dei cittadini.

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