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Italiani più attivi, ma salute a rischio: alcol, fumo e dieta mediterranea in calo

Secondo Osservasalute 2025, cresce l’attività fisica, soprattutto tra i giovani, ma persiste il consumo di alcol e fumo, con impatti su malattie croniche

Italiani più attivi, ma salute a rischio: alcol, fumo e dieta mediterranea in calo

Secondo l’ultima edizione del Rapporto Osservasalute (2025), l’Italia mostra un aumento della pratica di attività fisica nel tempo libero, soprattutto tra i giovani. Tuttavia, fattori come il calo dell’adesione alla dieta mediterranea, il consumo di alcol e la persistenza del fumo continuano a rappresentare rischi significativi per la salute, contribuendo a malattie croniche, obesità e mortalità evitabile.

Il rapporto, giunto alla sua XXII edizione, è stato presentato il 18 dicembre all’Università Cattolica di Roma. A curarlo è l’Osservatorio Nazionale sulla Salute come Bene Comune, guidato dal professor Walter Ricciardi e con la collaborazione di 138 ricercatori provenienti da università e istituzioni pubbliche, tra cui Ministero della Salute, Istat, Istituto Superiore di Sanità, CNR e Agenzia Italiana del Farmaco. Questa collaborazione conferisce al documento un alto grado di autorevolezza scientifica.

Attività fisica in crescita, ma non sufficiente

Circa il 37% degli italiani pratica regolarmente sport o altre forme di movimento, con un aumento particolarmente evidente tra le fasce più giovani. Questo trend positivo è in linea con le raccomandazioni dell’OMS, che suggerisce almeno 150 minuti settimanali di attività moderata per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche.

Tuttavia, gran parte della popolazione adulta e anziana resta sedentaria, limitando i benefici complessivi sulla salute pubblica.

Dieta mediterranea, alcol e fumo: sfide ancora aperte

Il rapporto evidenzia che meno di un italiano su cinque segue correttamente la dieta mediterranea, riconosciuta come uno dei modelli alimentari più efficaci nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete e alcune forme di tumore.

Parallelamente, oltre due terzi degli italiani consumano alcol, spesso in quantità superiori a quelle considerate moderate. L’OMS ribadisce che non esiste un consumo di alcol completamente privo di rischi, in particolare per quanto riguarda il cancro. Il fumo, pur in leggera diminuzione, resta un problema rilevante per la salute pubblica.

Implicazioni per la prevenzione

L’aumento dell’attività fisica rappresenta un segnale positivo, ma gli stili di vita complessivamente sbilanciati impongono interventi mirati. Il Piano Nazionale della Prevenzione del Ministero della Salute integra alimentazione, movimento, riduzione del fumo e dell’alcol come obiettivi strategici, e i dati di Osservasalute 2025 forniscono indicazioni concrete per orientare politiche pubbliche e scelte individuali, soprattutto in un contesto di invecchiamento della popolazione e crescita delle patologie croniche.

In sintesi, il quadro emerso mostra un’Italia che si muove di più, ma che deve ancora affrontare sfide significative per migliorare la salute complessiva della popolazione.

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