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Salute
18 Dicembre 2025 - 15:55
Tra gennaio e novembre 2025, l'Italia ha registrato 485 casi di morbillo 48 dei quali hanno riguardato operatori sanitari. La fascia in cui si registra un'incidenza più alta è quella tra 0 e 4 anni. Il 64% dei casi si concentra su Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia e un terzo dei pazienti ha subito complicazioni come polmoniti ed epatiti.
L'efficacia del vaccino è altissima (circa il 97% con due dosi), ma i dati italiani mostrano una vulnerabilità preoccupante, si registra infatti che l'86,7% di chi si è ammalato non era vaccinato.
Un altro dato preoccupante riguarda la soglia di sicurezza; per fermare l'epidemia serve una copertura del 95%, in Italia la media per i bambini della fascia d'età 5-6 anni è ferma all'84,8% e nessuna regione raggiunge la soglia del 95%.
Per quanto riguarda gli adulti, molti non hanno mai completato il ciclo vaccinale o fatto i richiami, rendendosi suscettibili al virus.
Nel resto del mondo i dati sono controversi, in Africa si nota una diminuzione del 50% dei decessi grazie a migliori campagne vaccinali ma nel resto del globo i numeri non sono così rassicuranti.
In Europa abbiamo +47% di casi nel 2024, nel Mediterraneo Orientale +86%. Nel 2024 sono morte circa 95 mila persone, per la maggior parte bambini piccoli.
A novembre 2025, l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha ospitato una simulazione d'emergenza insieme all'OMS per testare la capacità di risposta dell'Italia. I punti su cui lavorare sono stati definiti in: vaccinazione, messa in sicurezza del personale sanitario e lotta alla disinformazione.
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