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Influenza, la prevenzione che fa la differenza: ecco le regole per proteggersi

Vaccinazione, igiene e comportamenti quotidiani: strategie pratiche per ridurre l'impatto delle malattie respiratorie stagionali, proteggendo soprattutto anziani, donne in gravidanza e immunodepressi

Influenza, la prevenzione che fa la differenza: ecco le regole per proteggersi

Le patologie dell’apparato respiratorio, con l'influenza stagionale in prima linea, rappresentano ogni anno una sfida complessa per il sistema sanitario nazionale. L'impatto di queste malattie non è solo di natura epidemiologica e clinica, ma anche economico e sociale: la saturazione degli ambulatori medici, l'aumento dei ricoveri ospedalieri e le difficoltà gestionali all'interno dei nuclei familiari sono conseguenze dirette della diffusione virale. Tuttavia, la sanità pubblica dispone oggi di strumenti consolidati che, se utilizzati correttamente, possono abbattere drasticamente i rischi per la popolazione.

La vaccinazione antinfluenzale si conferma come il pilastro fondamentale della prevenzione.

Accanto alla vaccinazione, la prevenzione passa attraverso una serie di comportamenti quotidiani che, se praticati con costanza, fanno la differenza tra il contagio e la salute come l'igiene profonda delle mani attraverso lavaggi frequenti per un tempo compreso tra 40 e 60 secondi.  In caso di tosse o starnuti, è necessario coprire sempre naso e bocca con fazzoletti monouso da smaltire immediatamente in contenitori chiusi, seguiti da un immediato lavaggio delle mani. È prudente evitare contatti stretti con individui che presentano sintomi evidenti. Il mantenimento di almeno un metro di distanza e l'evitamento di luoghi eccessivamente affollati sono precauzioni basilari. Si suggerisce di evitare di toccarsi occhi, naso o bocca con le mani non sanificate, poiché queste superfici sono il principale veicolo di trasferimento del virus dagli oggetti alle proprie mucose. In presenza di tosse o raffreddore, anche lievi, l'uso della mascherina chirurgica diventa un obbligo morale negli ambulatori e nei contatti ravvicinati, agendo come una barriera meccanica che protegge chi ci circonda. Bisogna prediligere gli incontri in spazi aperti e garantire un'efficace ventilazione naturale dei locali chiusi.

Qualora dovessero comparire febbre, dolori muscolari o disturbi respiratori, la prima regola è l'isolamento volontario. Restare a casa riduce la catena del contagio e permette un monitoraggio attento dei propri parametri. In caso di peggioramento dei sintomi, è essenziale consultare telefonicamente il proprio medico curante per una valutazione clinica appropriata, evitando di presentarsi spontaneamente in ambulatorio senza aver prima allertato il personale. È inoltre consigliabile posticipare visite o esami non urgenti per non esporre terzi al rischio di infezione.

Anziani, donne in gravidanza, pazienti oncologici o immunodepressi corrono i rischi maggiori. Per queste categorie, l'adozione rigorosa delle misure igieniche e la vaccinazione dei loro contatti stretti non sono semplici consigli, ma barriere decisive tra la salute e il pericolo.

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