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LA POLITICA

Il Risiko delle nomine: Lega e Fratelli d’Italia verso la resa dei conti

Equilibri di potere e poltrone strategiche: la nuova sfida della maggioranza in Regione

Consiglio regionale

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E’ un risiko complicatissimo. Un gioco di incastri che, da settimane ormai, agita gli animi della maggioranza in Regione. Si tratta del rinnovo delle nomine in diversi enti legati a Palazzo Lascaris. Parliamo di direttori sanitari, Edisu, Atc, Garante per l’Infanzia, l’intero consiglio di amministrazione dell’Ires e tanti altri. Un pacchetto che fa gola e che deve tener conto non solo degli equilibri interni ai partiti, ma anche dei rapporti di forza che agitano uno stesso gruppo. Lo sanno bene in casa Fratelli d’Italia, primo partito della coalizione, oggi impegnato a far quadrare i conti secondo quello che è stato giornalisticamente ribattezzato il “Manuale Cencelli 2.0” portato avanti dal capogruppo Carlo Riva Vercellotti.
L’incontro dei capigruppo di maggioranza è fissato per giovedì e da lì, si inizierà a capire come risolvere il rebus delle nomine. Il voto è previsto per la fine di novembre. Nel mezzo, passerà al vaglio del consiglio, la variazione di bilancio.


Il primo nodo da sciogliere riguarda il merito della spartizione. Molte delle nomine in scadenza riguardano il 2019. All’epoca la Lega di Matteo Salvini spadroneggiava con il 66% della forza in aula, eppure gli alleati di maggioranza - a detta di molti del Carroccio - si sono trovati ben rappresentati negli enti. Oggi, la Lega si aspetterebbe quanto meno la stessa cortesia. Blindata (causa Universiadi 2025) sembra la nomina del presidente Alessandro Sciretti (quota Lega) alla guida di Edisu. Tra le questioni ancora da sciogliere c’è quello della presidenza di Atc di Torino, oggi nelle mani dell’ex assessore regionale di Forza Italia Emilio Bolla. Al momento, il nome più papabile è in quota Meloni, data - tra le altre cose - l’impegno dell’assessore Maurizio Marrone a occuparsi della questione Casa (e occupazioni). Si tratta del coordinatore cittadino del partito Maurizio Pedrini.

Al centro del dibattito c’è poi il metodo ideato dal capogruppo Vercellotti ispirato dal principio che tiene insieme il peso dei partiti politici, la rappresentatività sul territorio e, non da ultimo, il curriculum dei candidati. «Abbiamo una grossa responsabilità» commenta Vercellotti. E la partita è ancora tutta da giocare. 

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