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"Tutto si compie in una lenta Apocalisse": l'arte di Cinzia Ceccarelli tra distopia e riflessione

Una mostra di collage su stampa fotografica esplora l'impatto umano sull'ambiente e la fragilità della nostra esistenza

"Tutto si compie in una lenta Apocalisse": l'arte di Cinzia Ceccarelli tra distopia e riflessione

In un mondo segnato dal dibattito sulla crisi ambientale, l'arte si erge come strumento di riflessione e consapevolezza. È con questo spirito che La Via Lattea Art Studio di Torino presenta "Tutto si compie in una lenta Apocalisse", una mostra che promette di catturare l'immaginazione e stimolare il pensiero critico. L'artista Cinzia Ceccarelli, nota per la sua tecnica distintiva di collage su stampa fotografica, ci guida attraverso un viaggio visivo che esplora la condizione umana in un futuro distopico e surreale.

L'inaugurazione della mostra, prevista per il 4 aprile 2025, segna un momento importante per l'arte contemporanea. Cinzia Ceccarelli, con la sua capacità di destrutturare e ricostruire la realtà in chiave simbolica, affronta temi drammatici e attuali come l'alienazione, la disperazione e l'impatto dell'uomo sull'ambiente. "Il collage mi permette di creare immagini che raccontano la fragilità umana e la reazione della natura all’antropocentrismo," spiega l'artista, sottolineando l'importanza di un linguaggio visivo che non solo rappresenta, ma coinvolge emotivamente lo spettatore.

"Tutto si compie in una lenta Apocalisse" non è solo una riflessione sull'impatto ambientale, ma un invito a meditare sulle scelte individuali in un contesto globale sempre più fragile e interconnesso. La mostra fa parte della rassegna "Ma/donne 2025 Challenge for Peace", che celebra l'impegno e la creatività femminile nel panorama artistico.


Cinzia Ceccarelli, nata a Torino nel 1974, è un'artista visiva e docente di Fine Art. Laureata in Pittura e specializzata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Torino, ha sviluppato un percorso artistico poliedrico che abbraccia azioni performative, installazioni, audio-installazioni, video e fotografia. La sua ricerca si concentra sul trauma e sull’assenza, esplorando il disagio mentale e sociale attraverso un linguaggio visivo profondo e incisivo.

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