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31 Marzo 2021 - 08:07
«Il 7 aprile piazzeremo i nostri banchi nei mercati, costi quel che costi». Sono disperati gli ambulanti dell’extra alimentare che ieri mattina hanno sfilato per la città a bordo di 500 furgoni in segno di protesta contro le limitazioni imposte dalla zona rossa. Il “serpentone”, partito dall’Allianz Stadium, ha attraversato a colpi di clacson Torino fino a piazza Vittorio. «Chiediamo solo di poter tornare al lavoro» spiegano i mercatali, circa un migliaio, partiti da tutto il Piemonte per partecipare alla manifestazione organizzata da Goia, Ubat e Aapicast. «È assurdo che la nostra categoria venga penalizzata in questo modo - si lamenta Pino Sanna -, mentre i supermercati al chiuso possono continuare a vendere la nostra stessa merce» «Ci hanno impedito di lavorare 7 mesi in un anno - aggiunge Susanna Scioscia - ora chiediamo di tornare subito nei mercati perché all’aria aperta si corrono meno rischi».
Ieri mattina piazza Vittorio si è trasformata in un grande parcheggio di van. «Abbiamo i furgoni carichi di vestiti primaverili che dovremo svendere il prossimo anno e i ristori latitano» sottolinea Benito Cellamaro, ambulante di piazza Foroni, mentre mostra gli abiti appesi all’attaccapanni. Per tante famiglie il mercato rappresenta l’unica fonte di reddito. «È il mio unico guadagno, ora per comprare il cibo ai miei tre figli non riesco più a pagare le tasse. Se non riaprono al più presto rischiamo di morire di fame» spiega Laura Vuolo, ambulante di prodotti per la casa arrivata da Piossasco per unirsi alla protesta. «In famiglia siamo in cinque e lavoro solo io, non si può più andare avanti così» segue a ruota Mohammed Musaked giunto in piazza da Pinerolo. «Per il governo siamo sempre invisibili» aggiungono Marco Giordano e la moglie Yunexy Gonzalez insieme alla loro figlia di 8 anni a casa da scuola. La manifestazione pacifica, con tanto di palco, cartelli, cappi e bare simboliche, è stata interrotta a un certo punto da una rapida incursione di un piccolo gruppo di “No mask” che ha generato attimi di panico tra la folla. Prima dell’intervento delle forze dell’ordine.
«Il nostro settore, così come palestre, estetiste e mondo del divertimento, è fermo da 13 mesi, è ora di dire basta» dichiara Serena Tagliaferri di Afi (associazione fieristi italiani) aderente al movimento #Ioapro in tour per l’Italia per richiedere la ripartenza il 7 aprile. Dopo forte insistenza degli organizzatori, e grazie al supporto dell’assessore Fabrizio Marrone, una delegazione di ambulanti è stata accolta in Regione dall’assessore Poggio. «Chiediamo che la Regione invii una lettera al governo per constatare il minor rischio di contagio all’aperto e farci tornare subito nei mercati» afferma Silvano Rittà di Ubat. «Io avrei voluto piazzare i banchi già domani (oggi Ndr) ma mi attengo al volere della piazza - spiega Giancarlo Nardozzi, presidente del Goia -, il prossimo mercoledì però apriremo anche a costo di essere abusivi e se qualcuno tocca i banchi accerchieremo gli agenti». «Siamo tanti e siamo uniti - sottolineano Giancarlo Benucci e Alfonso Esposito di Aapicast -, non possono fermarci».
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