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31 Marzo 2021 - 08:18
Nessuna tempistica di ripresa, solo la certezza che l’intero iter dovrà ripartire da zero. Il caso Esselunga, con la sentenza del Consiglio di Stato che aveva bloccato i lavori per il supermarket in corso Bramante, non si risolverà a breve. A febbraio, i giudici amministrativi avevano stoppato la costruzione, già avviata, del centro commerciale. Ma la sentenza, di fatto, ha fermato anche i cantieri per le urbanizzazioni, già completate per il 70%. Marciapiedi, strade, aree verdi, pista ciclabile.
Una vera grana, specie per i residenti e i commercianti della zona che da un giorno all’altro hanno visto sparire gli operai e iniziato a convivere con transenne e scavi non finiti. E ci convivranno ancora a lungo. «È in fase di redazione la nuova delibera per le opere - ha spiegato in consiglio comunale l’assessore Antonino Iaria - ma il procedimento inizierà daccapo. Passerà in giunta, poi in commissione consiliare e quindi in consiglio». Tempi lunghi, quindi, perché bisogna riscrivere - e poi approvare - un documento tenendo conto delle indicazioni derivanti dalla sentenza del Consiglio di Stato. Di certo c’è che i cantieri resteranno così come sono ancora per molto tempo. «Si parla di lavori in stato avanzato. E il guaio è che non c’è una proiezione temporale per una ripresa dei lavori», così Francesco Tresso, capogruppo di Lista Civica, che l’altro giorno ha portato il tema in consiglio comunale.
Dopo lo stop ai lavori, si era mosso anche il quartiere, con una raccolta firme promossa dai Moderati Diego Giacobbi e Simone Fissolo insieme ad Alessandro Sicurelli. La richiesta è un tavolo partecipato tra Comune, cittadini e altri attori per sbloccare il cantiere di corso Bramante fermato dai giudici.
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