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Torrenti avvelenati e sentieri a rischio: «La collina muore, ci servono risorse»

torrenti inquinati
I solchi lasciati dalle gomme rostrate delle mountain bike e i rii inquinati spaventano le associazioni ambientaliste che da tempo segnalano i numerosi problemi che affliggono la nostra collina nominata nel 2015 “Riserva di Biosfera Italiana Unesco”. Un titolo che non è servito salvaguardarla dall’inciviltà di chi scarica rifiuti nei fiumi e soprattutto a scongiurare il rischio idrogeologico sottolineato più volte anche dalla Circoscrizione 8 che ora chiede al Comune di: «utilizzare i fondi del Recovery per programmare un intervento di messa in sicurezza». A spaventare sono le frane causate dall’acqua piovana che erode il terreno, così come le esondazioni del Po e della Dora che ogni volta che il livello dell’acqua si alza allagano decine di abitazioni in zona Fioccardo, via Pianezza, Calabria e Borgo Dora. Alcuni segnali di allarme sono sotto gli occhi di tutti. Basta farsi un giro al parco Leopardi, a due passi dal monte dei Cappuccini, e risalire fino al parco San Vito e alla Maddalena, oppure nel parco Superga o in strada Revigliasco, per notare numerosi tagli di traverso lungo i versanti. «Sono i solchi lasciati dalle mountain bike - spiega Emilio Soave, vicepresidente di Pro Natura, associazione che da anni monitora lo stato di salute della collina torinese -. Oltre al rischiare incidenti con i podisti lungo i sentieri, i bikers creano delle fessure che rappresentano delle canaline ideali per l’acqua che rende le strade scivolose e incrementa l’erosione del terreno». Un rischio che interessa anche i rii che spesso non riescono a contenere la furia dell’acqua provocando le inondazioni. «Il canale del Sappone ad esempio è troppo stretto e quando si verificano forti precipitazioni si gonfia e allaga l’area Fioccardo». I problemi riguardano anche i rifiuti abbandonati. Nel rio Pattonera è stato trovato anche dell’amianto. «Purtroppo il Comune ha difficoltà a intervenire - spiega ancora Soave - perché i rii corrono spesso su aree private e sono di competenza demaniale competenza». A tal proposito il presidente della Circoscrizione 8, Davide Ricca, chiede di «utilizzare i soldi del Recovery Fund per ideare un piano di manutenzione straordinaria per la collina che non è ancora stata inserita nel piano».
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