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29 Maggio 2021 - 08:22
Come ogni estate nelle aiuole e nei giardini di Torino torna a farsi largo il problema dell’erba alta, tanto che i residenti di alcuni quartieri stanno lanciando ripetuti appelli per sollecitare il Comune a procedere con gli sfalci. Le infestanti come la “sorghetta” sono guardate con timore, ma oggi il problema vero è capire quanti tagli verranno portati a termine da qui alla fine del mese di settembre.
I problemi
Oggi la città sembra divisa in due: una parte dove è già iniziato il primo taglio e un’altra maggiormente abbandonata all’incuria. Soprattutto nelle periferie, vedi corso Novara. Ma anche il centro non se la passa poi così bene, considerando la “selva” tra i giardini Clessidra e i corsi Re Umberto, De Nicola e Galileo Ferraris. Certo, niente a che vedere con i disagi patiti due-tre anni fa. Il tagliaerba non è ancora passato neppure in molte zone di Mirafiori e Santa Rita. In corso Tazzoli, ad esempio, ma anche nei giardinetti di via Boston e via Gorizia. Così come a Città Giardino, dove nei giorni scorsi i residenti hanno protestato con l’affissione di alcuni cartelli sui muri di cascina Giajone. Questioni di tempo, secondo le Circoscrizioni. «Noi abbiamo un bilancio tra manutenzione del verde, arredo urbano e aree gioco - spiega il presidente della 5, Marco Novello -. Poi se possiamo aggiungere strada facendo qualcosa lo facciamo, altrimenti andiamo avanti con quel che abbiamo». Tradotto: sarà difficile vedere quattro tagli. «Molto più facile arrivare a tre» secondo il presidente della 4, Claudio Cerrato.
La replica
L’obiettivo di Palazzo Civico è replicare il successo dello scorso anno «Faremo tre tagli, se riusciamo quattro - racconta l’assessore all’Ambiente del Comune, Alberto Unia -. Ci stiamo tenendo delle risorse da parte per fare un passaggio ulteriore, molto dipenderà anche dalle piogge». Al momento scarse. Diversa è la situazione per i parchi. Specie quelli più frequentati, come Valentino e Pellerina, dove i tosaerba potranno passare anche cinque o sei volte.
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