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Al parco tra compleanni e grigliate: «Ci riprendiamo la nostra libertà»

parchi torinesi festa 2 giu

Tempo clemente ma neanche troppo, con il sole che di rado faceva capolino. Ma ai torinesi poco importava, perché ciò che conta è fare festa e stare insieme. Aspettando la zona bianca, la ricorrenza della Repubblica è stata l’occasione, finalmente, per ritrovarsi nei parchi a grigliare, giocare e dimenticare, almeno per un giorno, che esiste ancora una pandemia. Preso d’assalto il Valentino, tra coppiette al roccioso, famiglie con bambini a piedi o in bici e giovani sui prati a rilassarsi. E tra chi ha approfittato della festività, capita di trovare un gruppo un po’ insolito, composto da universitari stranieri intenti a celebrare un compleanno al parco. Niente torta, ma palloncini, pizza e bibite per dei simpatici studenti polacchi e colombiani. Ana Lucia arriva proprio dalla Colombia, frequenta la magistrale al Politecnico e confessa di amare «i parchi di Torino. Mi piace il verde di questa città. Sono stata a Milano e non è così green».

Passeggiando lungo i sentieri del “Vale”, saltavano all’occhio i chioschi affollati, e ogni tanto si sentiva il rumore del pallone da calcio o il suono del frisbee in volo per i nostri amici a quattro zampe. Meno numerose, ma comunque presenti, le truppe di amici al parco delle Vallere, al confine tra Torino e Moncalieri. Carne al fuoco, musica e pallone per un gruppo di dieci ragazzi nell’area attrezzata. Il “fuochista” del giorno è Alessandro.

«Preparo io la griglia perché non mi piace cucinare. Il lavoro? Oggi no, in azienda avevano chiesto la disponibilità a fare un turno, volontario, ma ho declinato». Nel gruppo di amici c’è anche Rebecca. «Sono al secondo anno di giurisprudenza. L’11 giugno ho un esame, ma in questo momento preferisco pensare ad altro e godermi la libertà». Libertà ritrovata, a fatica, sperando che diventi normalità a breve. Al parco delle Vallere c’è persino un’intera classe di quinta elementare. L’istituto è il salesiano Virginia Agnelli di via Sarpi. Genitori e alunni tutti al parco, e il perché lo spiega Adriano, uno dei papà. «Facciamo la festa di fine anno. Ognuno ha cucinato del cibo a casa e l’ha portato qui. E’ un ottimo momento di condivisione».

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