I residenti non credevano ai loro occhi. E nemmeno i ciclisti, che si sono visti bucare proprio dov’era appena stata fatta la pista. Ancora problemi in corso Grosseto, dove sono tornati camion, ruspe e trivelle. Tra i vari interventi, quello di Iren per i tubi del teleriscaldamento, con gli operai che hanno aperto l’asfalto nel controviale sud dove recentemente è arrivata la ciclabile. I negozianti sono sul piede di guerra. «Ancora una volta - protestano - molti di noi non sono stati avvisati, per non parlare dei ritardi nei lavori. I cartelli sono comparsi ad aprile, hanno iniziato gli scavi a maggio e dovevano finire in dieci giorni. Siamo ancora in preda al cantiere. Asfalto bucato sulla ciclabile, fresca di realizzazione perché il primo tratto, tra il raccordo della Torino-Caselle e via Casteldelfino, è terminato a metà aprile. A fine anno, invece, è previsto il completamento del tracciato tra via Casteldelfino e largo Grosseto. Conseguenza di questi lavori, il caos della viabilità, con il controviale e le vie laterali intasate dalle auto. «Mi chiedo - afferma Manuela Morfino, consigliera dei Moderati alla Cinque - come possa essere difficile coordinare i sottocantieri o i cantieri aggiuntivi di corso Grosseto senza soffocare continuamente i commercianti. Abitanti che, da tempo, chiedono anche lumi su un cantiere Iren abbandonato in via Cardinal Massaia. «Su questo cantiere - prosegue Morfino - vogliamo spiegazioni dall’amministrazione. Tutto questo, come se non bastassero i disagi per la Torino-Ceres, che dall’inizio di marzo hanno rivoluzionato la viabilità dove c’era il cavalcavia obbligando gli automobilisti a deviazioni e gimcane. Lavori che, purtroppo, spesso non vengono comunicati, come ci si dimentica delle indicazioni. Vito Gioia, presidente di viaStradella, aveva installato a sue spese un cartello per indicare la via, visto che la direzione lavori non l’aveva fatto. Cartello poi scomparso.
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