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Nosiglia: "Torino deve fare sistema, occorre ripartire insieme senza lasciare nessuno indietro"

Nosiglia: "Torino deve fare sistema, occorre ripartire insieme senza lasciare nessuno indietro"

Il vescovo Nosiglia in Duomo (foto Di Marco)

Dall'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, l'invito a fare "sistema" perché Torino possa ripartire verso il futuro attingendo alle sue origini e tradizioni. Un percorso da fare insieme, cittadini e categorie, senza produrre "cultura dello scarto".

Nel corso dell'omelia della Messa di San Giovanni, l'ultima da pastore della diocesi torinese, Nosiglia si è rivolto direttamente ai fedeli: "Il mio cammino in mezzo a voi ha voluto essere quello di un padre, un amico, per come ho potuto e con tutte le forze che avevo. Fare il vescovo non è un mestiere e neanche una vocazione, è la continuazione di una catena lunghissima, che da venti secoli collega gli apostoli, primi testimoni del Signore, alla realtà di oggi. Cristo è il vescovo delle nostre anime. Ho sempre ritenuto che il mio primo compito sia quello di illuminare la vita comune, di far vedere la presenza del Signore in mezzo a noi che ci indica chiaramente dove si trova e come riconoscerlo. La sua via è quella dei poveri, dei miseri e dei senza futuro. Restituire loro dignità e speranza, condividere gioia e beni della terra con tutti quelli che vivono con noi, senza lasciare indietro nessuno: a questo siamo chiamati, come comunità e come città".
Fondamentale è il ruolo della memoria: "Non possiamo illuderci che la nostra vita si giochi solo nel futuro, sulle cose che vorremmo costruire. Il nostro presente è saldamente ancorato alla nostra storia. Non possiamo pensare e vivere la città, che è di tutti, come un arcipelago di isole separate. Non possiamo pensare che i problemi dei giovani, dei fragili, dei disoccupati, dei profughi non ci tocchino. In questi anni abbiamo dedicato molte energie a combattere battaglie che magari apparivano perdute in partenza, non lo abbiamo fatto per questioni di principio, di ideologia, o per apparire su giornali e tv: l’abbiamo fatto perché non si poteva fare diversamente, non potevamo tacere".
 

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