l'editoriale
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21 Settembre 2021 - 07:43
A mezzanotte non si entra più. «Cosa? Abbiamo il tavolo, non possono lasciarci fuori», la protesta di un gruppo di ragazzi. E invece succede questo, di sabato sera, perché la gente viene rimbalzata. Il motivo lo si capisce - se si arriva molto prima - entrando nel locale. Pieno fino all’inverosimile, ben oltre la capienza consentita. Succede a Torino, in due noti club della pre-collina, ma anche in un altro nella zona nord. Ed è successo per tutta l’estate, in barba alle regole.
A cominciare dal Green Pass, obbligatorio da un mese e mezzo. All’ingresso in un primo locale, gli addetti alla sicurezza domandano subito il certificato verde. In un altro club, questo non avviene, perché basta la carta d’identità. Ma anche qui si sgarra, perché nonostante il locale scriva “selezione rigorosa all’ingresso”, col simbolo di divieto per i minorenni, sono in tanti ad accedere senza avere 18 anni. Una volta dentro, infatti, l’età media è bassissima, molti vanno ancora a scuola. Si arriva in pista scendendo le scale, ma la pista è stracolma. Tutti ammassati, qualcuno rischia pure di cadere dai cubi. Insomma, la regola del 50% della capienza, stabilita dal Comitato tecnico scientifico, viene ignorata.
Stesso discorso per la mascherina, anche se il locale raccomandava di “non muoversi all’interno senza mascherina”. Dentro, non la porta nessuno. E non sarebbe nemmeno consentito ballare così assembrati, perché le norme permettono solo la formula apericena e dj-set, usata da quasi tutti i posti che, all’aperto, hanno potuto riaprire. Tra i tanti che non rispettano le regole c’è una discoteca già stoppata dai vigili, con annessa multa al titolare. Mentre per il mancato Green Pass è stato chiuso due settimane fa un club di Pozzo Strada. A Torino nord, invece, una serata latino-americana ha riempito l’intero locale come un uovo. Anche qui, nessuno con la mascherina. Tornando alla pre-collina, a protestare sono poi i residenti di Cavoretto: «I ragazzi si riversano in strada alle 7 di mattina e salgono sul bus senza mascherina, per non parlare delle troppe ambulanze che arrivano perché c’è chi si sente male». L’estate finisce domani, ed è stata un’estate senza regole per il popolo della notte.
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