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02 Dicembre 2021 - 07:39
Partono dalla periferia per andare in centro a rapinare i coetanei più ricchi di loro. Un fenomeno di cui si erano avute le prime avvisaglie l’ottobre dello scorso anno, quando una manifestazione di protesta contro le misure anti Covid in piazza Castello divenne il pretesto, per decine di ragazzini arrivati soprattutto da Barriera di Milano, di assaltare le vetrine di via Roma. A distanza di un anno, è cambiato solo l’obiettivo: non più i negozi del lusso ma chi quelle firme le porta addosso.
I carabinieri hanno arrestato due dei componenti della baby gang. Si tratta di due marocchini di 15 e 17 anni, residenti a Barriera, accusati di aver aggredito e rapinato tre italiani, anche loro di 15 e 17 anni, sabato sera in corso San Maurizio angolo via Giulia di Barolo. Solo la “punta dell’iceberg”: durante le fasi del fermo, infatti, i carabinieri della compagnia San Carlo e del Radiomobile hanno identificato altri 32 minorenni, quasi tutti di origine nordafricana. Sarebbero loro, è il sospetto, i responsabili di una lunga serie di rapine avvenute negli ultimi mesi in centro, nella zona compresa tra piazza Castello, corso San Maurizio, piazzale Valdo Fusi e piazza Vittorio. Il “terreno di caccia” del branco, così numeroso da poter agire in maniera praticamente indisturbata.
Sabato le tre vittime sono state accerchiate da un gruppetto di extracomunitari, 4 o 5, che le hanno avvicinate con la scusa di chiedere una moneta e poi hanno sottratto loro un portafoglio di Gucci e degli auricolari Apple. Il tutto sotto gli occhi del resto del branco, una trentina di ragazzi che ha osservato la scena a distanza, senza prendervi parte ma comunque in modo da intimidire le vittime. I militari, subito intervenuti, hanno arrestato i due trovati con la refurtiva in tasca e identificato tutti gli altri. «Si tratta di un bravo ragazzo - spiega l’avvocato Gianluca Cravero, che difende il più giovane dei fermati - vive in Italia da un anno e mezzo con la madre e la sorella. Studia in un professionale e non ha mai avuto problemi prima d’ora, così come il suo amico. Ora hanno entrambi l’obbligo di restare a casa dalle 20 alle 6 del mattino, in modo da poter continuare a studiare e al tempo stesso stare lontani dal gruppo degli amici».
Ora sono in corso accertamenti per verificare se il gruppo possa essere la stessa banda che terrorizza i giovani in centro da diverse settimane. Sempre sabato un altro ragazzino ha denunciato di essere stato circondato, malmenato e rapinato da una trentina di maghrebini in piazzale Valdo Fusi ma gli episodi simili sono molti. Forse qualcosa più di un sospetto, visto che nei cellulari di alcuni di loro i carabinieri hanno trovato dei WhatsApp in cui si vantavano degli articoli dei giornali sulle varie rapine delle baby gang. Nel frattempo, il consiglio rivolto agli adolescenti è quello di non restare isolati nell’area “battuta” dal branco.
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