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Orti urbani sui tetti piatti dei palazzi per riqualificare gli spazi dimenticati

orti urbani gn
Riutilizzare spazi abbandonati della città a scopo puramente green, sull’esempio di quanto fatto un paio d’anni fa dal supermercato Lidl di via Bologna. Come i tetti piatti, possibile fonte di rinnovamento per dare spazio a orti urbani (da coltivare e dare in uso agli indigenti o residenti del territorio) o a pannelli solari. Per non parlare dei vetri che sfruttano al massimo l’illuminazione naturale. Riqualificazioni che potrebbero fare bene a Torino, sempre in ottica degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Di questo ne è particolarmente convinta la coordinatrice all’Ambiente della Circoscrizione 6, Giulia Zaccaro.

RIUTILIZZARE SPAZI «Riutilizzare i numerosi tetti piatti, spesso lasciati allo sbando - racconta Zaccaro -, sarebbe un’ottima proposta di riqualificazione da estendere a tutte le Circoscrizioni. Almeno per due motivi. Oltre che per recuperarne gli spazi, e non lasciarli nel dimenticatoio, anche per fornire un corretto uso ambientale, in particolare dal punto di vista energetico». Trasformando non solo le case dei privati ma anche gli edifici commerciali in spazi eco-sostenibili ed ecologici.

L'ESEMPIO Un esempio calzante di progettazione partecipata unico al mondo è - appunto - quella del Lidl di via Bologna, a cavallo tra i quartieri Barriera di Milano e Regio Parco. Con uno spazio di 1.400 metri quadri sul tetto, gestito dall’associazione “Re.Te.”. In cima si trovano gli orti urbani che ospitano erbe aromatiche, insalata, cipolle, pomodori, peperoncini e molto altro. Orto che vede come protagoniste le famiglie del quartiere. Dunque non solo colonnine di ricarica per auto e bici elettriche, ma anche orti urbani già protagonisti in altri quartieri. Come a Mirafiori Sud o a Campidoglio, dove sono proprio le famiglie del quartiere le vere protagonista. Con la cura e la conservazione degli spazi.
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