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L’eterna agonia dell’ex Lucchini tra amianto, vandali e degrado

ex fabbrica lucchini gn
I caschetti gialli degli operai che lavoravano nell’acciaieria spuntano tra montagne di immondizia, cavi elettrici e pannelli di amianto spezzati. E’ una vera e propria bomba ecologica abbandonata e accessibile a tutti l’ex fabbrica Lucchini, l’enorme complesso siderurgico in rovina a due passi da strada Cebrosa, un luogo simbolo per intere generazioni caduto in disgrazia oltre vent’anni fa. Le pareti sono ricoperte di umidità, la struttura appare arrugginita, come il vecchio silos, e l’impressione e che potrebbe crollare tutto da un momento all’altro come è accaduto per il tetto. Passeggiando all’interno del capannone ci si imbatte in vecchia ferraglia, sedie da ufficio e cumuli di rifiuti, tra cui le lamiere di Eternit che si sono crepate nel distacco o forse sono state fatte a pezzi dai vandali, sprigionando le polveri tossiche. Del resto basta alzare lo sguardo per osservare le pareti completamente imbrattate da scritte a bomboletta spray, a testimonianza del passaggio di ragazzini. Sui social spopolano i video della fabbrica visitata di continuo da curiosi. E chi lavora nelle aziende vicine afferma che l’area, soprattutto in primavere ed estate, viene frequentata anche da senzatetto. «E’ un luogo pericoloso che dovrebbe per lo meno essere messo in sicurezza» affermano i residenti della zona che da tempo segnalano il problema. «E’ molto triste -aggiungono - vedere una fabbrica così importante per Settimo e Torino ridotta in questo stato di abbandono».
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