Il 15 aprile la polizia ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino a carico di due uomini: padre e figlio di origini sinti (55 e 26 anni), entrambi già in carcere dopo essere stati arrestati, lo scorso 31 marzo, per un furto in un'abitazione. In quella circostanza avevano sottratto a un'anziana gioielli d'oro per un valore di circa 10mila euro.
FINTO CARABINIERE
L’indagine, culminata nella misura cautelare, è stata svolta sotto il costante coordinamento della Procura (Gruppo Criminalità Organizzata, Comune e Sicurezza Urbana) ed è partita in seguito a un furto in un'abitazione commesso a Torino il 9 ottobre 2021, da un falso carabiniere. La vittima un'anziana residente nel quartiere Mirafiori, ha raccontato di essere stata avvicinata nei pressi del portone del proprio condominio da un sedicente militare dell'Arma che, dopo essersi qualificato, le ha riferito che in zona erano stati commessi dei furti per cui avrebbe dovuto effettuare un controllo all’interno della sua abitazione così da verificare se anche lei fosse stata derubata.
L’uomo, carpita la fiducia della donna, è riuscito a entrare: in casa c'era anche il marito della vittima, di 87 anni. Con uno stratagemma ha convinto l'anziana che i ladri erano riusciti a introdursi nell'appartamento passando dal balcone. Simulando una telefonata con la figlia della donna, il finto carabinieri ha quindi invitato la vittima a verificare se eventuali soldi e gioielli fossero ancora al loro posto, salvo poi rubarli in un attimo di distrazione dei padroni di casa e dileguarsi.
Poiché all’interno dell’abitazione dei due anziani era presente un apparato di registrazione a controllo remoto, che aveva registrato tutte le fasi salienti del delitto, gli investigatori hanno potuto osservare la condotta dell’uomo che aveva raggirato, con estrema scaltrezza e capacità, i due coniugi, trattenendosi nell’alloggio per una decina di minuti, fino a quando era riuscito ad impossessarsi del bottino senza farsi notare.
https://www.youtube.com/watch?v=GFu_suntuNM&feature=youtu.be
IL RUOLO DEL FIGLIO
La successiva attività di indagine ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del padre che, secondo gli investigatori, fingendosi carabiniere avrebbe posto le condotte criminose in concorso con il figlio, relativamente al quale sussistono elementi tali da ritenere che avrebbe svolto il ruolo di conducente, dell’auto usata per recarsi nelle zone mercatali, dove venivano avvicinate le vittime, e di “palo” mentre il genitore perpetrava l’odioso reato.
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Nel provvedimento eseguito dalla Squadra Mobile, secondo l’ipotesi dell’accusa, il cinquantaquattrenne è ritenuto responsabile del furto in abitazione commesso in data 9.10.2021 e di altri tre tentativi di furto, perpetrati tutti in danno di vittime ultraottantenni, a Rivoli e Torino, nelle date del 25.02.2021, 12.03.2022 e 31.03.2022, gli ultimi due in concorso con il figlio, tutti accomunati dal descritto modus operandi.
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