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26 Maggio 2022 - 08:14
I condomini assicurano: tra polizia e carabinieri, le denunce sono almeno cinque. «Ma è tutto inutile, tanto nessuno ci difende». Sono quasi dieci anni che gli inquilini di una palazzina popolare di via Arquata, zona Mauriziano, non hanno pace. Vittime delle minacce, e in qualche caso anche dei raptus di follia, di un uomo che terrorizza buona parte del vicinato. L’ultimo episodio risale a poche notti fa, intorno alle cinque. La porta di una vicina sfondata, presa a calci con una violenza inaudita. Poi l’uomo è anche riuscito ad entrare nell’appartamento.
Racconta la donna che vi abita, ancora scossa per l’accaduto: «Ha svegliato me e i miei figli con le sue urla, minacciandomi di ammazzarmi se non gli aprivo la porta. L’ha sfondata a calci ed è entrato in casa. Non so cosa volesse da me, ma non se ne voleva più andare. I miei figli erano terrorizzati e si sono chiusi a chiave nella loro stanza. A quel punto ho chiamato la polizia». E mentre le volanti sopraggiungevano nel cortile di via Arquata, un altro inquilino è andato in soccorso della donna, riuscendo a convincere l’uomo - un cinquantenne italiano - ad andare via dall’appartamento. Dopo il fattaccio, la signora ha fatto denuncia e ora vive con una porta provvisoria, che si apre con estrema difficoltà. «Aspetto che me ne arrivi una nuova. Ma dovrò pagarla io».
Tuttavia questo è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno visto protagonista l’inquilino stalker. «In passato molti di noi sono stati minacciati - dice un vicino -. Una volta si è pure messo a gridare dicendo che avrebbe fatto saltare in aria il palazzo col gas». Minacce e aggressioni che avverrebbero senza un motivo preciso. «Si mette ad urlare in piena notte, una volta - racconta un’anziana - ha gettato dei vasi dalle scale, per fortuna nessuno si è fatto male. Un’altra volta è uscito di casa col coltello in mano. Non capiamo il perché».
Lo stalker in questione vive solo, è invalido e avrebbe problemi psichiatrici. A causa delle sue intemperanze, in più occasioni le forze dell’ordine sono intervenute. I condomini hanno paura, ma alzano le braccia: «Non ci difenderà nessuno. Sono anni che va avanti questa storia». Atc, dal canto suo, fa sapere di essere già al corrente dei fatti. «Ci adegueremo all’esito di eventuali accertamenti giudiziari. Tuttavia - precisa l’agenzia - in caso di condanna per fatti gravi la legge prevede anche la possibile rescissione del contratto».
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