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23 Giugno 2022 - 08:10
Realizzato tra il 1847 e il 1909 da un ordine di suore con il fine di ospitare ragazze disagiate, l’ex istituto Buon Pastore rinasce come quartier generale della Cogefa, una importante impresa di costruzioni. Duramente colpito dai bombardamenti della seconda guerra mondiale - e dopo un incendio - l’istituto di corso Principe Eugenio venne definitivamente chiuso nel 1977. Alcuni padiglioni risultano ancora oggi occupati dagli uffici della Regione, mentre l’edificio storico oggetto dell’intervento di ristrutturazione è da allora completamente abbandonato e, insieme al giardino centrale, sono da tempo inaccessibile. La scelta di sfruttare la riqualificazione per creare un nuovo spazio verde pubblico è in capo al Comune, ma sarà il privato a finanziarlo e a realizzarlo.
«Con questo intervento un’area storica e centrale della città torna attiva» commenta con non poca soddisfazione l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni. «La deroga al Piano regolatore della città permette di dare nuova vita a un edificio storico di qualità, rispettandone i caratteri architettonici e senza consumare nuovo suolo - prosegue -. Un’importante azienda italiana insedierà così in città il proprio quartier generale, con una importante ricaduta positiva in termini economici, di valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, di riqualificazione urbana, ma anche di fruizione di spazi verdi per i cittadini: elemento fondamentale del progetto è infatti la risistemazione e il restauro, in parte a scomputo degli oneri e in parte a cura e spese del proponente, del giardino pubblico centrale del complesso Buon Pastore e la sua riapertura al pubblico». Dal 2021, in seguito ad un’asta pubblica della Città, l’immobile risulta oggetto di concessione di superficie 99ennale; già nello stesso bando di gara, il Comune citava la possibilità di avanzare una eventuale richiesta di deroga al Piano regolatore per le destinazioni d’uso. La delibera approvata dalla giunta Lo Russo realizza quella prima intenzione. «Oltre al valore intrinseco del recupero di un edificio abbandonato, viene finalmente restituito alla città uno spazio verde vivibile in una zona che ne ha particolarmente bisogno» conclude l’assessore Mazzoleni.
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